Era il 1987 quando BMW presentò il prototipo della Z1, una roadster con soluzioni tecniche innovative di cui inizialmente non era prevista la sua produzione in serie. Erano passati oltre 30 anni da quando la Casa bavarese non produceva più una roadster, e la Z1 colmò il vuoto lasciato dalle 328 e 507 spider.
La BMW Z1 era dotata del classico propulsore BMW 2.5 6L 12V montato centralmente, utilizzato allora anche sulla 325i E30, abbinato ad un cambio manuale a 5 rapporti. Sviluppava una potenza di 170 cv che, grazie al peso contenuto di 1.290 kg, permettevano alla roadster di raggiungere prestazioni interessanti: 225 km/h di velocità massima e 7,9 secondi nello scatto da 0-100 km/h.
Dotata di una monoscocca composta in lamiere d’acciaio saldate insieme e sottoposte a zincatura, che assicura una rigidità torsionale superiore del 25%, di carrozzeria in materiale plastico con portiere a scomparsa ad azionamento elettrico e di asse posteriore con schema multilink, la BMW Z1 rappresentava il futuro, un’auto con soluzioni innovative che garantiva il massimo piacere di guida e un alto livello di sicurezza, nonostante la mancanza dell’airbag, garantita da barre rinforzate inserite nella carrozzeria e dal roll-bar integrato nel parabrezza.
Le portiere elettriche a scomparsa, che rientravano verticalmente nella carrozzeria, sono uniche della BMW Z1. Con lei era possibile viaggiare anche con le portiere aperte legalmente e in sicurezza, dato che la soglia era più elevata rispetto alla seduta sui sedili a guscio in alcantara con struttura in materiale plastico che riprendeva, nella parte posteriore, il colore della carrozzeria. Quattro le colorazioni disponibili: verde metallizzato, nero metallizzato, rosso e giallo.