Rottamazione di auto e moto: costi, documenti e pratiche

26-Ott-2022  

Rottamare un’auto (o una moto) è un’operazione piuttosto semplice, ma bisogna tenere in considerazione alcuni passaggi.

Le opzioni solitamente si limitano a due: o portare il proprio veicolo ad una concessionaria (che si occuperà poi delle pratiche e di mandarlo in rottamazione), oppure rivolgersi direttamente ad un centro raccolta autorizzato (“autodemolitore”).

Moto e auto hanno la stessi prassi (e gli stessi costi), fatta eccezione per la rottamazione dei ciclomotori che vedremo a fine articolo.
 

INDICE
Passaggi
Documenti smarriti
Costo
Incentivi su acquisto
Rottamazione gratis
Documenti forniti da chi ha provveduto alla demolizione
Cancellazione veicolo dal PRA
Provvedimento di fermo amministrativo
Consegna a demolitore estero
Differenze rottamazione tra auto e ciclomotore

Nel caso in cui si voglia acquistare un veicolo nuovo, il proprietario della vettura da rottamare deve recarsi in concessionario con il veicolo e consegnarlo insieme alle targhe, alla carta di circolazione e al certificato di proprietà cartaceo (oppure al foglio complementare).

In caso di certificato di proprietà digitale gli autodemolitori sono autorizzati ad utilizzarlo per richiedere la radiazione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).

Se si volesse rottamare l’auto senza acquistarne una nuova, il proprietario dovrà recarsi da un autodemolitore autorizzato che procederà all’operazione.

Se i documenti sono stati smarriti bisogna consegnare la relativa denuncia (o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia) presentata agli organi di pubblica sicurezza.

Il costo rottamazione auto è composto da: 32 euro per l’imposta di bollo (se si utilizza il certificato di proprietà come nota di presentazione) che sale a 48 euro se si utilizza il modello NP3B; a questo costo poi si aggiungono poi circa da versare all’ACI.

Gli incentivi, nel caso in cui si acquisti un’auto con emissioni di CO2 da 0 a 20 g/Km, danno accesso ad uno sconto sul prezzo di acquisto di 10.000 euro; la cifra scende a 6.500 euro per le vetture con emissioni da 21 a 60 g/Km di CO2 e infine a 3.500 per quelle da 61 a 135 g/Km di Co2.


Rottamare l’auto gratis, a costo zero, è possibile: o meglio, l’unica cifra che si dovrà pagare sarà quella per la cancellazione dal PRA e per le spese di trasporto, eliminando però i costi di emolumenti ACI e di imposta di bollo.

È possibile solo in caso in cui l’auto sia completa di parti essenziali come la carrozzeria, il motore, le centraline e il catalizzatore.

Alcuni autodemolitori accettano di rottamare il vostro veicolo gratis, ricavando poi un profitto rivendendo delle parti in buone condizioni.


Il certificato di rottamazione: un documento che deve comprendere il nome e il cognome del proprietario, il suo indirizzo, il numero di registrazione, la firma del titolare dell’impresa che ha rilasciato il certificato, l’autorità competente che ha rilasciato l’autorizzazione all’impresa, la data e l’ora del rilascio del certificato, la data e l’ora della presa in carico del mezzo, l’impegno a provvedere alla richiesta di cancellazione dal PRA, gli estremi di identificazione del veicolo, i dati personali e la firma del soggetto che ha effettuato la consegna del veicolo.
Se quest’ultimo è diverso dal proprietario ci vogliono anche i dati di quest’ultimo.


No. La cancellazione dal PRA del veicolo rottamato spetta al gestore del centro di raccolta o al concessionario attraverso la presentazione della richiesta di “cessazione della circolazione per demolizione”. In seguito alla radiazione del veicolo dal PRA cessa l’obbligo del pagamento della tassa automobilistica.

Prima di procedere con la rottamazione è consigliabile richiedere una visura al PRA o tramite il servizio di visure online per verificare che sul veicolo non sia iscritto un fermo amministrativo.

 


In caso di fermo amministrativo bisogna cancellare il provvedimento al PRA (dopo aver pagato le somme dovute al concessionario dei tributi) prima di procedere con la richiesta della “cessazione della circolazione per demolizione”.


Se il veicolo viene consegnato ad un demolitore estero il proprietario può chiedere al PRA la “cessazione della circolazione per demolizione” presentando il certificato di proprietà (o il foglio complementare), le targhe e la carta di circolazione. O la denuncia (o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia) presentata agli organi di pubblica sicurezza in caso di furto o smarrimento.
A tutto questo va aggiunta la certificazione del demolitore esterno di avvenuta demolizione con allegata traduzione ufficiale del testo e la nota di presentazione al PRA: per questo documento si può utilizzare il retro del certificato di proprietà o il modello NP3C, in doppio originale, stampabile dal sito ACI o in distribuzione gratuita presso gli STA del PRA o gli uffici provinciali della Motorizzazione Civile.


La procedura di rottamazione di una moto cambia a seconda che si tratti di un motociclo o di un ciclomotore: nel primo caso si tratta di veicoli con cilindrata superiore a 50 cm³ o 4 kW e velocità massima oltre 45 km/h; nel secondo (ciclomotore) si tratta di veicoli con cilindrata non superiore a 50 cm³ o 4 kW e velocità massima entro 45 km/h.
I ciclomotori, infatti, non sono registrati al PRA e quindi seguono un iter per la demolizione più semplice e con costi inferiori.

 

Autore: Francesco Neri