Incentivi auto 2025: nessun ecobonus in vista

21-Gen-2025  

Per la prima volta dopo anni, gli incentivi auto nel 2025 sono a quota zero.

Gli incentivi auto sono sempre stati determinanti in termini di vendite: tutti si ricorderanno degli incentivi sulle auto a bi-fuel a GPL e a metano negli anni passati, che hanno fatto esplodere il mercato. E anche gli ecobonus per le auto elettriche che, pur parlando di quote di mercato molto basse, hanno fatto la differenza.

INDICE
Incentivi auto ibride e elettriche 2025
Incentivi impianto GPL e metano
Incentivi rottamazione 2025
Auto ibride plug-in: fuori dai (possibili futuri) incentivi

La legge di bilancio aveva previsto per il 2025 degli incentivi destinati al “Fondo Automotive”, ma il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato un taglio dell’80%, dunque al momento non sono previsti i “soliti” ecobonus. Né per le auto ibride né per le auto elettriche, neppure in caso di rottamazione. La motivazione è la scarsità degli effetti positivi, a cui si aggiunge la crisi dell’industria dell’auto nel Vecchio Continente.

Sono passati lustri dagli incentivi per l’installazione di impianti a GPL e metano sulle auto, eppure l’anno scorso qualcosa è stato fatto con il cosiddetto “Ecobonus-Retrofit”, volto a convertire un veicolo con immatricolazione M1, ovvero un’auto, con classe di emissioni Euro 4 o superiore (dunque anche Euro 5 o Euro 6).
L’incentivo ammontava a 400 euro per l’impianto a GPL e 800 euro per quello a metano. Peccato che nel 2025 non sia stato rinnovato l’incentivo né per la conversione a GPL né per quella a metano, entrambi volti a ridurre le emissioni inquinanti.

Brutte notizie anche per chi ha una vecchia auto da rottamare, fino all'anno scorso sinonimo di ecobonus assicurato. Oggi, invece, si rischia di dover pagare di tasca propria per far rottamare il proprio veicolo, altroché incentivi. 

C’è una categoria di auto che ha sempre goduto di incentivi molto consistenti, spesso al pari delle auto elettriche: le  plug-in, ovvero auto ibride con batteria ricaricabile alla spina.

Il loro punto di forza è il consumo estremamente basso di carburante se le si utilizza con la batteria carica, e nel ciclo di omologazione WLTP, effettuato con la batteria carica, fanno registrare consumi ed emissioni minimi. Peccato che spesso non vengano utilizzate come dovrebbero, ovvero ricaricando la batteria ogni volta che serve, dunque i risultati sono poco veritieri nell’uso reale. Il nuovo ciclo di omologazione per le ibride plug-in simulerà viaggi ben più lunghi, dunque la media dei consumi e delle emissioni terrà conto anche di un lungo percorso a batteria scarica. 

Questo, legato agli incentivi, farebbe aumentare i dati dichiarati di emissioni di CO2, dunque anche in caso di un ritorno degli incentivi statali per l’acquisto di un’auto green, le auto ibride plug-in sarebbero penalizzate rispetto allo stato attuale.

Autore: Michele Neri