C’è vita all’interno dei monumentali Caselli Daziari di Milano. Stazionano in piazza Sempione, ai lati dell’Arco neoclassico dedicato alla pace. Imponenti e monolitici, il più delle volte inaccessibili. Invece lunedì scorso hanno ospitato la ‘Most Beautiful Concept Car of the Year’: la Mazda Vision Coupe.
TRA DESIGN E FOTOGRAFIA
Nello spazio ristretto della struttura, la concept car era avvolta da fotografie di 11 autori internazionali, selezionate per l’occasione da PhotoVogue, la piattaforma dedicata alla fotografia all’interno di Vogue.it. La celebre rivista ha collaborato con Mazda Motor Italia per un evento a metà tra design, arte e, perché no, filosofia orientale. Dare vita alla materia è ciò che spinge da sempre i designer Mazda. ‘Breathing life into things’ è proprio il titolo dell’evento milanese, dove la Mazda Vision Coupe è stata mostrata per la prima volta in Italia. All’auto ci si deve avvicinare come fossimo davanti a un’opera d’arte in un museo.
È necessario conoscere la filosofia che ha mosso i suoi creatori per poter decodificare il vortice di sensazioni che la Vision Coupe suscita a prima vista
Le forme e gli interni sono di una semplicità e leggerezza unica. Nessuna nervatura in evidenza, nessun centimetro di carrozzeria in eccesso, per mostrare chissà quale robustezza e potenza. Il risultato delle linee essenziali semplifica il design dell’auto ma, paradossalmente, ne aumenta in modo esponenziale i giochi di luce e i riflessi.
LA FORMA DELL’ACQUA
Come ha spiegato Kevin Rice, Mazda Motor Europe Design Director, intervenuto all’evento insieme all’AD di Mazda Italia, Roberto Pietrantonio, le fiancate grigie della Vision Coupe a 4 porte sembrano quasi fatte d’acqua. Ad ogni angolazione non si vedono forme pronunciate, ma si intuisce un movimento costante, come quando si lancia un sasso in uno stagno. Kodo - Soul of Motion, dare anima a un corpo: ecco il mantra dei designer Mazda come Kevin, che riassume l’eleganza, la purezza, l’energia e la bellezza dell’idea che sta dietro l’ultima concept car della Casa nipponica. Non verrà immessa nel mercato, ma ispirerà tutta la gamma Mazda del futuro. L’installazione studiata assieme a PhotoVogue ha voluto fornire esempi di oggetti che prendono vita e si trasformano, cambiando in maniera sorprendente la percezione di chi li guarda. Andrew Tarnawczyk, Ayako Sekine, Eponine Huang, Irvin Rivera, Ivo Sekulovski, Kay Ruhe, Marta Bevacqua, Minoru Tsukada, Natalia Samoilova, Nikola Lukic e Simone Steenberg sono gli autori delle opere che tappezzavano l’interno dell’antico edificio. Un’ultima suggestione, Kevin Rice la regala alla fine, a chi ancora sta curiosando all’interno dell’abitacolo:
Guardate la plancia! Il tunnel centrale non è saldato a essa come avviene normalmente. Qui c’è vita, una leggera curva verso destra. E poi il tunnel passa sotto la plancia, la sua energia viene solo deviata