Il punto tacco: cos’è e a che cosa serve

22-Feb-2024  

Se vi interessate di motori, probabilmente avrete sentito l’espressione “fare il punta-tacco”, ma forse a non tutti è chiaro di cosa si tratta e soprattutto a che cosa serve. Quindi abbiamo deciso di fare una piccola lezione su una delle manovre di guida più utili e gratificanti della guida sportiva.

Che cos’è il punta tacco?

Iniziamo dalle basi: il punta tacco – in inglese “heel and toe” – è una tecnica che si utilizza in scalata solo ed esclusivamente con le vetture dotate di cambio manuale. Questo perché bisogna utilizzare un piede per premere la frizione, e uno per premere freno e acceleratore.

Un piede per due pedali? Sì: con la punta una e con il tacco l’altro.

Semplice, o quasi. È una manovra che si utilizza nella guida sportiva, e che perde completamente di senso se si guida “traquilli”, come quando si va a fare la spesa. Ma perché fare questa manovra complicata quando si può scalare normalmente tenendo un piede sul freno e un altro sulla frizione?

Come si effettua il punta-tacco

La manovra del punta-tacco si effettua durante la fase di frenata: mentre si preme il pedale del freno con il piede destro, si schiacci quello della frizione con il sinistro e ci si prepara a scalare marcia. Quando la marcia viene innestata (con la frizione ancora premuta) bisogna continuare a premere il freno – con la punta del piede – e dare un colpetto al pedale dell’acceleratore con il tacco (o il dorso) dello stesso piede. Questo permette di far salire i giri motore al regime giusto, in modo che al rilascio rapido della frizione, non ci siano sobbalzi o fuorigiri. È importante usare bene la punta del piede destro per modulare la frenata, ed essere rapidi e decisi nel ruotare il dorso/tacco del piede per dare colpi all’acceleratore.

A cosa serve il punta tacco

La manovra del punta tacco, come dicevo, è molto utile nella guida sportiva, e si effettua in “staccata” (quelle lunghe frenate profonde in cui occorre rallentare molto l’auto prima di un’eventuale curva) o comunque nelle scalate che prevedono una scalata durante la frenata. I pedali sono tre, ma i nostri piedi sono due, quindi si ricorre a questo “trucchetto”.

La manovra serve per rendere più morbida la scalata e a sincronizzare i giri motore con il rapporto più basso. Facciamo un esempio, senza punta tacco: arrivo a tutta velocità nei prossimità di una curva e devo scalare dalla quarta alla seconda, posso frenare con il piede destro e premere e rilasciare al frizione due volte per scalare rapporto, ma in questo caso i giri motore (ad ogni rilascio della frizione) schizzeranno in alto, sbilanciando l’auto e sforzando cambio e frizione.

Il punta-tacco diventa importante (se non addirittura fondamentale) quando si guidano vetture potenti a trazione posteriore.

Questo perché, nelle scalate violente, è facile che si inneschi un “blocco di ponte”, ovvero un brusco blocco del ponte posteriore (e delle ruote) che potrebbe sbilanciare l’auto e rompere il bilanciamento, con un conseguente rischio di perdita di controllo del mezzo. Questo succede perché durante la scalata, quando si preme la frizione, i giri motore calano; scalando marcia e rilasciando la frizione, invece, saliranno bruscamente per via delle ruote che riprendono velocità sull’asfalto. Il risultato è simile ad un colpo di freno a mano violento.

Il punta tacco invece permette di effettuare scalate più morbide, di mantenere l’auto più stabile e di salvaguardare anche la meccanica. Ad ogni colpetto di acceleratore con il tacco del piede i giri saliranno, così al rilascio della frizione si sarà già al regime giusto, evitando bloccaggi delle ruote. Occorre un po’ di pratica per padroneggiare al meglio questa tecnica, e, solitamente, le pedaliere delle auto sportive sono posizionate in modo da facilitare la manovra.

Autore: Francesco Neri