Il prossimo 1° ottobre Renault compirà 120 anni. Il costruttore francese è protagonista nella corsa alla mobilità sostenibile, ma anniversari di questo tipo consentono di tirare il fiato, volgendo per un attimo lo sguardo al passato. La storia di una Casa automobilistica riflette quella dell’industria, dell’economia e della società: difficile riassumerla in poche righe. Ripercorriamo alcune tappe che hanno segnato la vita del Marchio della Losanga.
LOUIS RENAULT E LE NUOVE FRONTIERE
Renault ha avuto 3 fasi: quella legata al fondatore, Louis Renault, (1898-1944); quella vissuta come industria pubblica sotto il nome di Régie Nationale des Usines Renault (1945-1995); quella post privatizzazione dal 1996 di Renault SA. La prima Renault nasce a Parigi, ad opera del 21enne Louis Renault. La vettura ha 1,75 CV, si chiama Renault Type A e la sera di Natale del 1898 irrompe sulle salite di Montmartre. I carri vengono pian piano sostituiti dalle automobili, che incominciano a conquistare mete prima impossibili da raggiungere. Nei primi anni ’20 la sfida del Sahara coinvolge anche Renault, che affina un camion dotato di coppie di ruote con pneumatici a bassa pressione per la sabbia e due assi motori posteriori: è la Renault 6-roues, antesignana delle vetture della Parigi-Dakar e dei nostri fuoristrada.
FAMIGLIARI, VERSO L’AUTO SALOTTO
L’auto non è solo un mezzo per avventure esotiche ma diventa un mezzo di massa per le famiglie. Renault rende confortevoli le proprie vetture con sedili anteriori e posteriori e la quinta porta, quella del bagagliaio. Nasce così nel 1937 la Renault Primaquatre, una famigliare destinata ai nuclei piuttosto benestanti, seguita poi dalla Renault 4 nel 1961. Quest’ultima, era una 2 volumi con sedili ribaltabili, versatile, per il lavoro e per le vacanze, che in quel periodo incominciavano a essere retribuite. In Francia Renault fu la prima realtà industriale a concedere ai suoi dipendenti una terza e poi una quarta settimana di ferie.
PRIMI MEZZI COMMERCIALI
Renault capisce che nuove frontiere significano nuovi mercati. I veicoli incominciano a soddisfare le esigenze dei professionisti. È il caso della Renault Colorale del 1952 e della Renault Estafette del 1959. La prima era una sorta di station-wagon a 7 posti per le campagne e le colonie, molto rustica e col telaio da camioncino e un motore da trattore. La Estafette, dai colori vivaci, aveva invece porte scorrevoli e il tetto rialzato con una superficie di carico bassa e piatta grazie allo spostamento degli organi meccanici all’anteriore.
MODELLI PIONIERISTICI
Renault intuì la possibilità di racchiudere le esigenze della famiglia e del lavoro in un unico mezzo. In collaborazione con Matra, sviluppò la prima avveniristica monovolume: la Renault Espace, nel 1984. Si trattava di un veicolo unico, fuori da qualsiasi categoria. Inizialmente non scaldò il mercato, salvo poi ritagliarsi una fetta importante, priva di concorrenza, ambita dalla famiglie e dalle mamme in particolare. Step successivo fu la Renault Scenic, del 1996. Una monovolume compatta, con molteplici vani porta oggetti e sedili scorrevoli, nominata ‘Auto dell’Anno’ nel 1997. La Renault Avantime scosse il mondo dell’automobile agli albori del nuovo millennio: immense vetrate, linea segmentata di forte impatto, plancia minimalista, un mix tra coupé e monovolume. Come dice il nome stesso, in anticipo sui tempi.
AUTO DI TENDENZA
La Renault 8 Gordini aveva fatto sognare le generazioni a cavallo degli anni ‘69/’70. Con i suoi iconici 4 fari anteriori, impreziosita dalla mano del pubblicitario Marc Pampuzac e dallo stilista Gaston Juchet e resa aggressiva dal motorista Amédée Gordini, fu una delle prime sportive Renault. Nacque la Coppa Gordini e con lei i francesi colsero dei successi nei Rally di Corsica e di Montecarlo. Poi arrivò la Renault 5 (1972) a dettare la moda. Nata nel periodo del maggio francese, la Renault 5 fu un’auto trendy, dalle forme arrotondate, con due porte soltanto, un pratico portellone del bagagliaio e i paraurti in materiale sintetico.