Ormai sono poche le auto nate per emozionare. O, almeno, lo sono quelle accessibili. La Fiat 124 Spider rientra in questa categoria: è una scoperta con motore anteriore longitudinale, trazione posteriore e una seduta rasoterra. Il comfort e lo spazio a bordo non sono il suo punto forte, mentre il prezzo è inferiore ai 30.000 euro.
COME SI PRESENTA
La piccola Spider torinese fa parte di quelle “operazioni nostalgia” dove la 500 ha fatto scuola. Questa due posti secchi con capote in tela ad apertura e chiusura manuale si rifà alla storica Fiat 124 Spider disegnata da Pininfarina e presentata al Salone dell’Automobile di Torino nel 1966, più di 50 anni fa. La prima 124 Spider era una 2+2, ma le dimensioni sono molto simili: 4 metri quella nuova, poco meno di 4 l’antenata.
Sotto le lamiere tornite secondo uno stile tutto italiano si nasconde lo stesso telaio di una nota giapponese. O, meglio, della spider più famosa al mondo, la Mazda MX-5. E questa non può che essere una bella notizia, date le sue doti di guida. Rispetto alla “gemella orientale”, la Fiat 124 Spider è più lunga di 13 centimetri e ha un bagagliaio più spazioso di 10 litri, per un totale di 140. Ciò non toglie che sia comunque minuscolo: per rendere l’idea, su una Fiat 500 c’è più spazio per i bagagli.
Dettagli. Si tratta di una spider che ha come priorità quella di rendere piacevole ogni spostamento. La posizione di guida è sdraiata, molto bassa, con il piccolo volante in posizione verticale - purtroppo non regolabile in profondità - e una leva del cambio a corsa cortissima a pochi centimetri dal volante, lì proprio dove la vorresti. Le premesse per divertirsi, insomma, ci sono tutte.
Se il design esterno ha una personalità tutta sua dal gusto rétro, gli interni sono quasi identici a quelli della parente giapponese, ma con qualche cura in più nei dettagli. La parte superiore della plancia, ad esempio, è rivestita di una plastica morbida al tatto. Il sistema multimediale, invece, è lo stesso, così come la strumentazione sportiva col contagiri protagonista.
L’abitacolo è molto intimo, e lo spazio per riporre gli oggetti è minimo: ci sta giusto uno smartphone di medie dimensioni davanti al cambio e la chiave nel cassetto del tunnel centrale. Tutto il resto va messo nel portaoggetti tra i due sedili.
COME VA
La posizione di guida, già di per sé, è una bella premessa, così come lo sono il peso, di poco superiore ai 1.000 kg, e le sospensioni, multilink al posteriore e quadrilatero all’anteriore. Insomma, 4 metri di raffinatezza e un 1.4 turbo sotto il cofano.
Il motore è tutto italiano, ed è lo stesso 1.4 T-Jet montato sulla gamma Abarth (500 e 124) con una potenza di 140 CV e una coppia massima di 240 Nm. Una via di mezzo tra quello della MX-5 1.5 da 130 CV e la versione 2.0 da 160 CV. La coppia, invece, è superiore a entrambe, perché la “giapponesina" monta solo motori aspirati, e arriva al massimo a 200 Nm sulla 2.0.
Ed è proprio la coppia che fa il carattere della 124, perché la rende elastica e scattante a qualunque regime. Il massimo lo dà tra i 2.500 e i 5.500 giri, poi la spinta cala di colpo ed è ora di cambiare marcia. Anche girare in città non è affatto male, grazie all’elasticità del T-Jet e alle sospensioni più morbide e confortevoli di quanto mi aspettassi.
Certo, salire, e ancora di più scendere dalla 124, richiede una certa agilità, ma è il prezzo da pagare per assaporarsi la guida di questa spider. In autostrada si può contare sul cruise control, ma il rumore si fa sentire un po’ troppo per pensare di farci spesso dei lunghi viaggi.
Arriviamo al punto: come si comporta fuori dalla città? Trovate una strada piena di curve, aprite la capote in tela (ci vogliono pochissimi secondi) e lei vi renderà felici. Il motore avrà anche il fiato corto, ma nei regimi intermedi è bello pieno, e il cambio è una delizia. Il peso da citycar fa sì che ci sia poca inerzia, e danzare tra una curva è l’altra diventa un piacere.
Ma non pensiate che si tratti di un’auto estrema. Anzi, le sospensioni sono tutt’altro che rigide, e lo si sente sia in frenata sia in curva. Non è una male, perché le reazioni sono facili da capire nonostante il passo ridotto.
Quello che manca a questa 124 Spider per essere davvero eccitante è un differenziale autobloccante. Esci da una curva stretta e ti ritrovi con la ruota interna a pattinare sull’asfalto sprecando energia e senza alcun movimento della coda. Il sovrasterzo? Quasi sempre difficile da provocare, a volte brusco.
Se vi piace l’idea di “svirgolare” l’asfalto tra una curva e l’altra c’è una buona notizia: la 124 Abarth da 170 CV è dotata di un differenziale meccanico. Quella brutta è che costa 40.000 euro, oltre 10.000 euro in più. Se invece non siete degli “smanettoni” potrete godervi i tanti pregi della 124 “normale”.
QUANTO COSTA
Poco più di 28.000 euro la “base” e 30.000 euro la Lusso. La prima ha una dotazione essenziale: di serie prevede il climatizzatore manuale, il cruise control, l’impianto audio, e i cerchi in lega da 16 pollici. La 124 Spider Lusso aggiunge il climatizzatore automatico, i sensori di parcheggio posteriori (utili a causa della visibilità scarsa), gli interni in pelle, il roll-bar cromato e i cerchi in lega da 17 pollici. Per entrambe lo schermo touch del sistema multimediale è un optional da 1.000 euro.
POSSIBILI ALTERNATIVE
L’unica alternativa è la Mazda MX-5, con la quale condivide il telaio. Le differenze in termini di posizione di guida, dimensioni e spazio sono ridotte al minimo, ma il carattere è diverso. L’italiana ha una silhouette evocativa di un modello storico usato anche in diverse pellicole d’antan (“La gang della Spider rossa” del 1972, “Chimera” del 1968 con Gianni Morandi, “Fantozzi” del 1975, “Sette orchidee macchiate di rosso” del 1971 e “L’uomo che uccideva a sangue freddo” del1973 con Alain Delon) mentre la giapponese ha un design più moderno e spigoloso.
Anche alla guida si denotano due temperamenti diversi: più coppia e quindi più elasticità per la 124, e una propensione maggiore all’allungo per la MX-5.
A CHI SI RIVOLGE
A chi è in grado di assaporare la guida di un’auto leggera, con motore anteriore e trazione posteriore. La piccola capote in tela ad apertura manuale, poi, è una gioia per gli amanti del genere. La 124 Spider d’altro canto non è adatta a chi ha bisogno di spazio o a chi percorre molti chilometri in autostrada, dove ci si stufa in fretta.
PUNTI DI FORZA
-
Il piacere di guida all’aria aperta, alto soprattutto alle andature non troppo spinte
-
L’operazione nostalgia è perfettamente riuscita anche sul piano estetico
PUNTI DI DEBOLEZZA
-
ll differenziale autobloccante è solo per la Abarth
-
Il volante non regolabile in profondità