Omoda 5, la prova della nuova SUV cinese

13-Set-2024  

Tra le tante proposte cinesi in Italia, quella di Omoda, che fa parte del grande gruppo Chery, si distingue per essere al momento 100% termica (quella elettrica arriverà a breve). L’Omoda 5 è una SUV di medie dimensioni, proposta esclusivamente con un motore turbobenzina da 147 Cv. I prezzi partono da 28 mila euro con una ricca dotazione di serie.

INDICE
Come si presenta
Test drive: come va la Omoda 5
Prezzi da saldo: quanto costa la Omoda 5

Costruire una forte personalità senza avere una storia alle spalle non è affatto facile. L’Omoda 5, tuttavia, è facilmente riconoscibile: l’enorme griglia anteriore a nido d'ape dà l’impressione di disegnare un grande sorriso, e le due sottilissime luci diurne a LED sembrano occhi dal taglio tutto orientale. Quelli che possono essere scambiati per dei fendinebbia, ai lati della griglia, sono i veri e propri fari.

Le fiancate sono sportiveggianti, con nervature evidenti e la linea di cintura che si alza man mano che si procede verso il terzo montante per poi scendere e arrivare a filo del lunotto posteriore. Quest’ultimo è inclinato, da coupé, e conferisce una bella grinta alla Omoda 5.

L’abitacolo ha un aspetto raffinato, seppure con qualche dettaglio - davvero piccolo in realtà - un po’ kitsch, come il piccolo speaker cromato sulla portiera e il motivo a rombi vicino alla maniglia. La plancia è minimale, contraddistinta dal grande pannello che racchiude i due schermi da 10,25 pollici ciascuno, rispettivamente della strumentazione e del sistema multimediale. 

Il tunnel centrale è ampio, con i porta-bicchieri, un piccolo vano ben rivestito per riporre la chiave, e un grande portaoggetti illuminato e refrigerato sotto il bracciolo. Sotto il tunnel c’è uno spazio ulteriore (dove si può riporre, ad esempio, un altro telefono e il portafogli) corredato di una presa USB-C e una USB-A. Merita una menzione la ricarica wireless da 50 Watt per lo smartphone, con tanto di mini-bocchetta di raffreddamento per evitare di “cuocere” la batteria.

I sedili anteriori, ben profilati, rivestiti in ecopelle traforata, riscaldati e ventilati anche nell’allestimento d’ingresso, hanno i poggiatesta integrati.

Il divano posteriore, infine, offre una bella dose di spazio a chi si siede dietro.

Un gran bell’abitacolo trattandosi di un marchio generalista, e in linea con i gusti occidentali; e questo aspetto non è sempre scontato quando si parla di auto cinesi. Che però sono spesso deboli sulla capienza del bagagliaio, e quello della Omoda 5, con i suoi 360 litri, non fa eccezione. Il motivo? La capacità di stivare bagagli interessa poco in Cina, e viene sacrificata per offrire un mare di spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. 

Sotto il cofano della SUV compatta cinese trova posto un 4 cilindri turbobenzina da 1,6 litri da 147 Cv di potenza e 275 Nm di coppia abbinato alla trazione anteriore e a un cambio automatico doppia frizione a 7 marce firmato Getrag.

Quanto basta per ottenere prestazioni adeguate e un comfort di marcia a prova di traffico. Il 4 cilindri turbobenzina ha una discreta schiena, e le partenze sono vivaci, a volte un po’ brusche. Al contrario, i passaggi di marcia sono dolci e non fulminei, ed è tutto quello che si può desiderare su una Sport Utility come la Omoda 5. Lasciando parlare i numeri, copre lo “0-100” in 10,1 secondi e raggiunge i 195 km/h di velocità massima. 

Curiosa la modalità Sport, che nelle versioni italiane viene annunciata con lo spellling: “Modalità esse-pi-o-erre-ti”. L’auto è sensibilmente più reattiva, ma dalle casse si attiva anche un suono finto da auto sportiva non bene identificata. L’effetto è quello di un videogioco di guida anni Novanta.

Tornando al motore della Omoda 5, non è una soluzione a basso costo per quanto riguarda i consumi: manca, perlomeno al lancio, un’alternativa ibrida per chi si muove spesso in città e sulle strade statali, e manca il diesel per chi macina tanti chilometri, specie in autostrada. Ed è un vero peccato, perché l’auto è molto confortevole: l’abitacolo è ben arredato, l’insonorizzazione è curata, e i sedili sono comodi.
Quanto ai consumi dichiarati, la percorrenza media nel ciclo misto WLTP è di 13,5 km/l.

Non mancano neppure tutti i sistemi di sicurezza attiva ormai standard in questo segmento, come  la frenata automatica d’emergenza, il mantenimento della carreggiata, il cruise control adattivo, il monitoraggio dell’angolo cieco; e lo stesso vale per la sicurezza passiva. Tanto che la Omoda 5 si è aggiudicata le 5 stelle ai crash test Euro NCAP.

Su strada è agile e ben piantata a terra grazie anche a un assetto fermo, a differenza della maggior parte delle auto provenienti dalla Cina che prediligono [delle] sospensioni molto morbide. Di contro, le buche non vengono filtrate alla perfezione.

Il listino prezzi è davvero allettante: meno di 28 mila euro (27.900) nell’allestimento d’ingresso Comfort e 30 mila per quello Premium, sostanzialmente full optional. Gli accessori singoli non ci sono, e questo aiuta senza dubbio a contenere i costi della vettura. 

L’allestimento Comfort ha già una dotazione adeguata che comprende, tra le altre cose, i sedili ventilati e riscaldati, i fari full LED, il climatizzatore automatico, i sedili regolabili elettricamente, la chiave elettronica keyless, e i cerchi in lega bicolore da 18 pollici.

Con duemila euro in più si passa alla Premium, che aggiunge una bella lista di accessori tra cui il tetto panoramico apribile, il volante riscaldato, un impianto audio più performante firmato Sony, la telecamera con vista a 360 gradi, il climatizzatore automatico bi-zona con filtro anti PM2,5, le luci d’ambiente nell’abitacolo, e il portellone del bagagliaio elettrico.

La promozione al lancio prevede la Premium allo stesso prezzo della Comfort.

Autore: Michele Neri