Per quanto non abbiano ancora invaso il listino italiano, le auto cinesi in Italia saranno destinate ad aumentare molto probabilmente già nel 2011 .
Attualmente le uniche due marche che esportano auto cinesi sono la recentissima Gonow e la Great Wall. La Gonow produce un grosso fuoristrada lungo quasi 5 metri e largo 1,78 di nome GX6 4X4, ha un prezzo di listino che parte da 18.140 euro ed è motorizzato con un 2.0 turbodiesel da 126 cv (non proprio un campione in prestazioni e consumi visti i 160 km/h e la media di 9,1 km/l), oppure con un 2.0 sempre da 126 cv alimentato a GPL che ha prestazioni simili ma con un consumo di 6,3 km/l.
Lo stesso fuoristrada è prodotto anche in versione pick up, stesse motorizzazioni ma prezzi inferiori, a partire da 16.090 euro.
L’altra auto cinese in Italia, la Great Wall, offre le medesime soluzioni: un fuoristrada ed un pick up, ma in questo caso non si tratta dello stesso modello trasformato.
La Steed è un pick up lungo più di 5 metri e largo 1,80, parte da 16.350 euro ed ha un motore 2.4 da 126 cv (come entrambe le Gonow), mentre la Hover è un nuovo fuoristrada dotato dello stesso motore della Steed ma più compatto nelle dimensioni, con un prezzo di 20.650 euro, una velocità di 160 km/h ed un consumo medio di 9,7 km/l.
Tirando le somme, i due marchi cinesi non si discostano molto l'uno dall'altro e probabilmente faranno fatica ad insediarsi nel mercato italiano, avendo come punto di forza solamente grandi dimensioni con prezzi sotto la media di segmento.
Prossimamente anche la Dong Feng Motor, produttrice leader di auto cinesi, esporterà le sue auto utilitarie sul mercato italiano.
Non si conoscono ancora prezzi e prestazioni ma è probabile che il prezzo, come per la
maggior parte dei prodotti cinesi, sarà il vero asso nella manica.
La Cina è diventata recentemente proprietaria della rinomata casa svedese Volvo (acquistata dalla Geely) e come Paese in forte espansione c'è da scommettere che, se gli standard di qualità dei prodotti saranno adeguati, darà del filo da torcere ai produttori europei e d'oltreoceano.
A breve una sosia della Smart, la Bubble della Martin Motors, dovrebbe arrivare in Italia ad un prezzo di circa 11.500 euro, dotata di aria condizionata, autoradio e cerchi in lega. Un prezzo non entusiasmante se si pensa che la Smart, con l'immagine forte che si è creata, oltre alle doti di sicurezza ed un comodo cambio automatico di serie, verrebbe a costare la stessa cifra o poco più.
Finora, più che esportare auto cinesi all’estero, la Cina ha importato auto europee o americane: la Volkswagen ad esempio ha la Cina come primo mercato mondiale, la General Motors ha venduto nei primi mesi del 2010 più in Cina che negli Stati Uniti, il trio tedesco Audi, Bmw e Mercedes esportano sempre più auto in Cina e si stanno organizzando per aprire degli stabilimenti di produzione.
I costruttori cinesi hanno una quota di mercato inferiore al 50% nel loro paese e stanno investendo sulle auto elettriche, dove anche nel resto del mondo non si sono fatti passi da gigante.
Forse le auto cinesi potranno diventare leader di mercato con le auto elettriche,
tant'è vero che la Byd, uno dei principali produttori di batterie al litio, ha siglato un accordo con Mercedes per produrre auto con questo tipo di alimentazione.
Le auto cinesi saranno le auto del futuro? Solo il tempo ci dirà quale delle tecnologie e delle fonti alternative di cui si parla ormai da anni riusciranno a sostituire il vecchio e caro (proprio caro, è il caso di dirlo) petrolio.