Mazda percorre senza dubbio strade di sviluppo di grande originalità. Sia per quanto concerne il discorso tecnico, motoristico, sia per quello estetico, di design. Ne sono un esempio le 2 vetture concept, presentate all’ultimo Salone di Tokyo. Dietro questi studi, ci sono partnership di peso, un severo studio sulle emissioni e una coraggiosa e pervasiva ispirazione alla cultura giapponese.
WELL-TO-WHEEL: LOTTA TOTALE ALLE EMISSIONI
L’attenzione alle emissioni è rigorosa. L’approccio è quello well-to-wheel, ‘dalla produzione all’utilizzo’, cioè attento non solo al carburante impiegato ma anche a come esso viene estratto, prodotto, trasportato. In controtendenza al consueto modo di stimare le emissioni, tank-to-wheel, ‘dal serbatoio alla ruota’, visione parziale che tralascia altri tipi di inquinamento. Un’attenzione totale, che smorza gli entusiasmi per la crescita della mobilità elettrica. Ampi sono ancora i margini di miglioramento dei motori a combustione interna. Infatti ragionando well-to-wheel, la media delle emissioni di CO2 di un veicolo elettrico è circa di 128 g/km, mentre quelle di un motore a benzina Mazda SKYACTIV-X di analoga potenza è di 142 g/km. Ciò significa che migliorandone l’efficienza solo del 10%, le emissioni del motore SKYACTIV-X diventerebbero pari a quelle delle unità elettriche. Il motore Mazda produce meno C02 di un propulsore elettrico, che viene prodotto con carbone o petrolio.
LA PROSSIMA FRONTIERA ZOOM-ZOOM
Sustainable Zoom-Zoom 2030 è il nome del nuovo progetto Mazda. Lo scopo è la diminuzione della media delle emissioni di CO2 del 50% nel 2030 e del 90% nel 2050 rispetto ai valori del 2010. Si lavorerà anche per standardizzare i sistemi di sicurezza, sviluppando quelli di guida autonoma e quelli per la connettività dell’auto. E poi il vero fine di Mazda, su cui poggia tutta la sua filosofia: la gioia di guida, cercando di infondere vita all’auto. Secondo Mazda deve essere reciproco il rapporto emozionale auto-guidatore. Per questo ambizioso traguardo Mazda si è alleata con Toyota, Subaru, Suzuki, Daihatsu, Hino e il produttore di batterie Denso. Il che non significa che la Casa giapponese rinuncerà allo sviluppo di propulsori elettrici, tanto è vero che Mazda lancerà veicoli elettrici e con tecnologia ibrida nel 2019, modelli con batterie integrate nel 2020 e il primo veicolo ibrido plug-in nel 2021.
LA FILOSOFIA GIAPPONESE DA CUI NASCE IL DESIGN
Come detto, il discorso originale di Mazda non si limita alle questioni tecniche. Il ricercato legame conducente/veicolo, si rifà a quello della cultura giapponese cavaliere/cavallo. Un tutt’uno che deve provocare serenità mentale e piacere di guida. E’ questo l’obiettivo del design KODO di Mazda. Una rivisitazione dell’esterno e dell’interno dell’auto, con uno sguardo basato sulla filosofia progettuale antropocentrica. Per esempio, maniacale è la cura dei sedili, dove il corpo umano così come reagisce allo sforzo delle persone quando camminano, deve adattarsi al meglio durante i viaggi in auto. La simmetria della strumentazione e delle bocchette d’aria di fronte al guidatore è un’altra intuizione per infondere quella sensazione di equilibrio e benessere.
CONCEPT MAZDA
Due esempi della filosofia Mazda sono stati presentati lo scorso anno al Salone di Tokyo: il concept Vision Coupè e la hatchback compatta Kai Concept. Accomunati dal principio caro alla cultura artistica nipponica, ‘less is more’. Una essenzialità e morbidezza delle curve con spazi vuoti che rendono ‘vivi’ questi modelli. Anche all’interno, in un’epoca di multidisplay e info in ogni dove, tra pannelli, consolle, plance, l’attenzione di Mazda è andata agli spazi vuoti. La carrozzeria che emerge anche nelle portiere rende l’abitacolo un tutt’uno con l’esterno.