Una piccolissima utilitaria inglese e una sportiva tedesca. Due auto così diverse, ma per molti aspetti così simili: entrambe sono due icone di design, due miti intramontabili che hanno fatto la storia dell’automobile e continuano ad esserne protagoniste. Stiamo parlando della Mini e della Porsche 911. Due auto che hanno in comune più di quanto non si possa immaginare.
Tecnicamente parlando la Mini classica è dotata di un piccolo motore a 4 cilindri posizionato anteriormente che scarica la potenza sulle ruote anteriori, mentre la Porsche 911 è da sempre celebre per il 6 cilindri boxer a sbalzo. Niente di più diverso. Ma la loro storia ha molto in comune, a partire dal loro successo commerciale ottenuto in tempi record e mantenuto nel tempo come pochissime altre automobili hanno saputo fare. Un successo ottenuto grazie alle loro doti dinamiche e grazie soprattutto alla loro identità ben definita (e decisamente cool), che si è evoluta nel tempo senza mai modificarsi completamente. Anche perché non tutte le modifiche vennero immediatamente apprezzate dai loro fan, come ad esempio per Porsche il passaggio dal raffreddamento ad aria per quello a liquido (dalla 993 alla 996) e per Mini l’aumento del comfort e del lusso.
Entrambe le vetture sono poi celebri per il loro divertimento di guida e per il motorsport: la Porsche 911 è la vettura da competizione di maggior successo mai costruita che si è distinta in moltissime competizioni importanti, e la Mini ebbe una lunga serie di successi vincendo al Rally Monte Carlo negli anni 1963, 1964, 1965 e 1967.
Sia la Porsche 911 sia la Mini ebbero difficoltà a trovare un nome definitivo: la prima, battezzata 901, dovette cambiare sigla poiché quella scelta faceva parte di un progetto di Peugeot – diventando quindi la 911 – mentre la seconda venne inizialmente presentata in due modelli, uno col nome Mini-Minor e l’altro col nome di Austin Seven.
In termini di auto prodotte la Porsche 911, giunta alla settima generazione, ha raggiunto un record nel suo settore con oltre 800.000 unità, mentre la Mini classica è diventata l’auto inglese più venduta al mondo con 5,3 milioni di unità prodotte fino al 2000.