Dici Ferrari e pensi al Cavallino rampante, simbolo unico e inimitabile di una delle Case automobilistiche più leggendarie (nonché della scuderia di Formula 1 più vincente) di sempre.
Il logo della Casa di Maranello compare sulle Rosse fin dal 1947 (anno di fondazione del brand) ma è stato presente anche prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale sulle Alfa Romeo e le sue radici risalgono addirittura al XVII secolo.
Di seguito troverete la storia completa del logo della Ferrari: la nascita e l'evoluzione del mitico Cavallino rampante.
La storia del logo Ferrari: l'evoluzione del Cavallino rampante
La storia del Cavallino rampante Ferrari inizia ufficialmente il 23 luglio 1692 quando il Duca Vittorio Amedeo II fonda il “Reggimento Piemonte Reale”, nato dalla ridenominazione dello Squadrone di Piemonte, poi Reggimento di Cavaglià, creato l'anno prima. Un reparto che come stemma araldico porta un cavallino rampante argenteo su campo rosso, guardante a sinistra e con la coda abbassata.
Francesco Baracca
Facciamo un salto avanti di oltre due secoli e arriviamo al 1909: il ventunenne Francesco Baracca – nominato sottotenente dell'Arma di Cavalleria del Regio Esercito dopo aver frequentato per due anni l'Accademia militare di Modena – frequenta la scuola di cavalleria di Pinerolo e viene assegnato al 2° Reggimento “Piemonte Reale” di stanza a Roma.
Baracca inizia a frequentare corsi di pilotaggio di aerei nel 1912 e quattro anni più tardi – durante la Prima Guerra Mondiale – effettua il primo abbattimento della storia dell'aviazione italiana. Nel 1917 viene costituita la 91° Squadriglia Aeroplani e l'asso dell'aviazione romagnolo adotta per la prima volta il cavallino rampante del Reggimento “Piemonte Reale” sul proprio aereo cambiandogli semplicemente colore da argento a nero per farlo spiccare maggiormente rispetto al colore della fusoliera.
Francesco Baracca scompare il 19 giugno 1918, abbattuto in provincia di Treviso.
Enzo Ferrari
Nel 1923 Enzo Ferrari è un giovane pilota di belle speranze reduce da alcuni successi di categoria a livello nazionale al volante dell'Alfa Romeo. Il 16 giugno conquista il primo trionfo assoluto – il Circuito del Savio alla guida di una RL del Biscione – e viene premiato dal padre di Francesco Baracca, il conte Enrico Baracca.
L'anno seguente Enzo si aggiudica nuovamente il Circuito del Savio ma questa volta viene premiato dalla madre di Baracca, la contessa Paolina Brancoli. Dopo pochi mesi la nobildonna romagnola consegna a Enzo il Cavallino rampante del figlio dicendogli: “Ferrari, perché non mette sulle sue macchine il cavallino rampante di mio figlio? Le porterà fortuna”.
Enzo Ferrari accetta l'omaggio e inizia ad adottare il Cavallino rampante nel 1929 quando fonda la Scuderia Ferrari, una specie di squadra corse Alfa Romeo non ufficiale. Lo stemma – uno scudo giallo (colore di Modena) con un cavallino nero, la bandiera italiana in alto e le iniziali SF in basso - compare inizialmente solo sui documenti del team mentre debutta per la prima volta su una vettura il 9 luglio 1932 alla 24 Ore di Spa-Francorchamps in Belgio portando parecchia fortuna alle vetture del Biscione gestite dal Drake: le 8C 2300MM conquistano una doppietta (primi Antonio Brivio ed Eugenio Siena, secondi Piero Taruffi e Guido d'Ippolito).
Nasce la Ferrari
Nel 1947 vede la luce la prima auto marchiata Ferrari e nello stesso anno debutta lo stemma rettangolare con la scritta Ferrari sotto. Cinque anni più tardi per distinguere le Rosse da corsa da quelle destinate ai clienti privati viene deciso di riproporre sui modelli da gara lo scudo con le iniziali SF.
Il Cavallino rampante compare per la prima volta come ornamento per le mascherine nel 1959 e oggi è il simbolo di una delle Case automobilistiche più esclusive del mondo, un brand tra i massimi rappresentanti del “Made in Italy” creatore di supercar desiderate da milioni di appassionati.
Senza dimenticare le vittorie sportive, fulcro storico del marchio emiliano. La Ferrari è la scuderia più vincente della storia della F1 con 31 Mondiali conquistati – 15 Piloti (1952 e 1953 con Alberto Ascari, 1956 con Juan Manuel Fangio, 1958 con Mike Hawthorn, 1961 con Phil Hill, 1964 con John Surtees, 1975 e 1977 con Niki Lauda, 1979 con Jody Scheckter, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 con Michael Schumacher e 2007 con Kimi Räikkönen) e 16 Costruttori (1961, 1964, 1975-1977, 1979, 1982, 1983, 1999-2004, 2007, 2008) – e ha portato a casa nove 24 Ore di Le Mans: 1949, 1954, 1958, 1960-1965.
L'altra versione: il cavallino Porsche
Esiste anche un'altra teoria sulle origini del Cavallino rampante Ferrari secondo la quale l'animale raffigurato sullo stemma della Casa di Maranello è in realtà lo stesso presente sul logo della Porsche.
Il quinto aereo abbattuto da Francesco Baracca - traguardo che gli permise di conquistare il riconoscimento di asso dell'aviazione - aveva una giumenta sulla fusoliera, simbolo di Stoccarda, città di origine del pilota colpito. In quegli anni gli assi dell'aviazione prendevano talvolta le insegne del pilota sconfitto e di conseguenza il cavallino di Baracca sarebbe in realtà la cavallina di Stoccarda utilizzata anche dalla Porsche sul proprio stemma.
Il Cavallino rampante Ducati
Non tutti sanno che tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 – tra il 1956 e il 1961 – il Cavallino rampante comparve anche sulle moto Ducati. Il motivo? Il progettista della Casa di Borgo Panigale – Fabio Taglioni – era nato a Lugo, in provincia di Ravenna: lo stesso luogo di nascita di Francesco Baracca.
Il Cavallino rampante dell'Aeronautica
Dal 1933 il Cavallino rampante è il simbolo del 4° Stormo dell'Aeronautica Militare (fondato due anni prima). Oggi questo reparto è impegnato nel Servizio di allarme dello Spazio Aereo, 365 giorni all'anno, 24 ore al giorno, attraverso l'impiego del velivolo Eurofighter.