Il servosterzo è un dispositivo del veicolo il cui scopo è quello di ridurre la forza che il conducente deve applicare al volante per sterzare le ruote dell'auto, in particolar modo quando l'auto è ferma. Da alcuni lustri tutte le auto sono dotate di servosterzo.
INDICE |
Dove si trova? |
Differenze tra servosterzo elettrico e idraulico |
Perché si rompe? |
Servosterzo duro: le cause |
Servosterzo duro: le soluzioni |
La storia del servosterzo |
Il servosterzo si trova all'interno della scatola dello sterzo, che permette di agevolare la manovra di girare il volante senza troppa fatica da parte del conducente del veicolo.
Servosterzo elettrico
Il servosterzo elettrico è un dispositivo che utilizza un motorino elettrico collegato al piantone dello sterzo, gestito da una centralina, tramite la quale viene assistita l’azione sterzante sulla base delle informazioni provenienti da un sensore.
Un servosterzo elettrico aumenta la precisione di guida. La risposta dello sterzo, infatti, dipende dalla velocità della vettura, ovvero maggiore sarà questa e minore sarà l’assistenza del servosterzo.
Il servosterzo elettrico, in caso di avaria del veicolo, segnala immediatamente il problema attraverso l’accensione di una spia luminosa posta sul quadro degli strumenti.
Il servosterzo elettrico permette infine di ottenere un maggiore risparmio di energia rispetto al servosterzo idraulico, sia per il maggior rendimento del motore elettrico sia per la possibilità di disattivare il servosterzo in assenza di azione sterzante.
Servosterzo idraulico
Il servosterzo idraulico è quello che veniva maggiormente usato in passato sulle vetture in passato. Attualmente il servosterzo idraulico è ancora presente in alcuni veicoli, anche se viene sempre più spesso sostituito dal servosterzo elettrico.
Il servosterzo idraulico è composto dai seguenti elementi:
- una pompa a ingranaggi che lavora a circa 70 bar ed è azionata dal motore
- un serbatoio dell'olio
- un distributore con quattro luci solitamente sempre chiuse,
- un dispositivo di comando del distributore, posizionato nel piantone
- un cilindro diviso in due camere, ad un’estremità è collegato ai leveraggi dello sterzo mentre all’altra estremità è collegato al telaio
- una valvola limitatrice di pressione al fine corsa dello sterzo.
- Tra i pregi del servosterzo idraulico vi è un maggior feeling di guida rispetto a quello elettrico, mentre i lati negativi di questo dispositivo riguardano il peso ed il costante assorbimento di energia dato che la pompa è sempre in funzione
Tra i vantaggi del servosterzo idraulico vi è un maggior feeling di guida rispetto a quello elettrico, mentre, come anticipato in precedenza, comporta un consumo maggiore di energia rispetto al servosterzo elettrico incidendo dunque - seppure in modo lieve - sui consumi di carburante. La pompa del servosterzo idraulico, infatti, assorbe potenza del motore in modo costante, anche in rettilineo quando il volante resta fermo (e dunque non si utilizza la servoassistenza).
Ciò comportava il costante assorbimento di potenza del motore da parte della pompa, anche nella marcia in rettilineo quando non è richiesta la servossistenza.
Diversi possono essere i motivi che portano alla rottura del servosterzo. Generalmente si tratta di una normale usura col tempo, oppure sfortuna.
Un servosterzo danneggiato potrebbe, in alcuni casi, perdere liquido.
Lo sterzo più duro del solito potrebbe non essere conseguenza del servosterzo, ma della pressione dei pneumatici troppo bassa.
Anche i pneumatici più larghi (sempre consentiti da libretto) sono causa di uno sterzo più duro, e anche in tal caso la causa non è il servosterzo.
Talvolta potrebbe anche esserci un problema di lubrificazione: in questo caso si consigliata di monitorare il livello dell’olio del servosterzo.
Quando invece il volante vibra, il difetto è da ricercare nella ruota.
Le soluzioni variano in base alla tipologia del problema.
Quando la causa dell’indurimento del servosterzo è semplicemente legata a un problema di pressione pneumatici è sufficiente riportare le gomme alla pressione corretta.
Se invece il problema è legato direttamente al servosterzo, potrebbe trattarsi della mancanza di liquido idraulico nel serbatoio dello stesso. Quindi la soluzione potrebbe essere un semplice controllo e rabbocco dell’olio.
La storia del servosterzo risale alla fine del 1800, ma solo nel 1958 venne montato su un'auto: il primo modello a esserne dotato fu la Mercedes 300, e da allora la sua diffusione è stata sempre più capillare.
Le ultime auto senza servosterzo sul mercato (per una specifica scelta del costruttore di proporre delle sportive "senza filtri", dure e pure) sono state l'Alfa Romeo 4C e le Lotus Elise ed Exige, tutte ormai non più in vendita. Fino alla fine degli anni Novanta, molte utilitarie e alcune berline compatte nelle versioni "base" ne erano ancora sprovviste.
A partire all'incirca dagli anni Duemila anche le citycar più economiche del listino sono tutte dotate di servosterzo di serie. Si tratta, infatti, di un componente a cui nessuno vuole più rinunciare.