L’Audi Q5 è una SUV confortevole e ben rifinita. Nella versione 2.0 TDI da 190 CV con trazione integrale quattro e cambio S tronic è anche brillante e poco assetata: si rivela dunque una buona soluzione per chi ha famiglia e percorre molti chilometri. La dotazione di serie, però, richiede diverse integrazioni, e il conto finale potrebbe essere molto salato.
COME SI PRESENTA
La Q5 fa parte della grande gamma di SUV dei quattro anelli, e si inserisce tra la compatta Q3 e l’ammiraglia Q7, con la quale condivide il telaio modulare “MLB Evo”, lo stesso sulla quale si basa anche la A4. Per capirci, possiamo definire la Q5 una SUV medio-grande: misura 4,66 metri di lunghezza, esattamente come la sua rivale Mercedes GLC e poco meno della BMW X3. La larghezza di 1,89 metri è identica a quella delle altre due SUV tedesche.
Insomma, lo spazio a bordo non manca, e il bagagliaio di 550 litri (1.550 abbattendo gli schienali posteriori) supera di 45 litri quello della A4 Avant, più lunga di 6 centimetri. Volendo, tra gli optional, c’è anche il pratico divano scorrevole, utile per lasciare più spazio al bagagliaio o, all’occorrenza, ai passeggeri posteriori. I quali, in ogni caso, hanno a disposizione una buone dose di aria per le gambe, e solo chi si siede al centro può lamentare la presenza di un tunnel centrale un po’ ingombrante.
Gli interni sono la parte che più apprezzo dei prodotti di Ingolstadt, e vi dico subito il perché: l’ergonomia dei comandi, la grafica della strumentazione digitale da 12,3 pollici e la qualità degli assemblaggi sono di altissimo livello. Solo nella parte inferiore delle portiere e della plancia è stato fatto uso di plastiche rigide, ma non dall’aspetto economico.
Quando ti accomodi nell’abitacolo ti senti subito a tuo agio, coccolato da un lusso moderno senza orpelli né vezzi stilistici.
A proposito di coccole, la quantità di tecnologia disponibile sulla Q5 vi farà passare ore al configuratore. Anche perché la dotazione di serie non concede un granché, considerando che abbiamo tra le mani l’allestimento Sport. Tra gli accessori che possono migliorare la qualità della vita a bordo non mancano l’hot spot wifi che consente di collegare fino a otto dispositivi, i servizi Audi Connect per sfruttare al massimo il sistema multimediale, e il climatizzatore tri-zona. Per la guida sono da tenere in considerazione le sospensioni pneumatiche adattive e lo sterzo a rapporto variabile.
COME VA
Un tempo, su un’auto di questa categoria, la scelta di un 3.0 litri turbodiesel era quasi d’obbligo. Oggi in Italia risulta difficile superare la soglia psicologica del 2.0 litri, anche per chi se lo potrebbe tranquillamente permettere. È un peccato, certo, ma il 2.0 TDI da 190 CV in questione è un gran motore: silenzioso, brillante (400 Nm si sentono tutti) e anche poco assetato. Perfetto, dunque, anche per un’auto aziendale con la quale macinare chilometri su chilometri.
Accoppiato di serie all’efficiente cambio automatico doppia frizione S tronic a 7 marce, il due litri cambia carattere in base alla modalità di guida impostata: in quella “Efficiency”, ad esempio, non è così solerte a rispondere alla pressione del gas, piuttosto lascia scorrere l’auto nelle fasi di rilascio per sfruttare al massimo l’energia cinetica. In quella “Auto” si adatta allo stile di guida, diventando reattivo in quella “Dynamic”. Nella modalità sequenziale del cambio, poi, ci si può anche togliere qualche soddisfazione, perché l’S tronic risponde senza alcun ritardo ai comandi impartiti dai polpastrelli ai paddle ancorati al volante.
Mettendosi al alla guida della Q5 si ha l’impressione di avere per le mani un’auto più piccola di quanto non sia in realtà. È maneggevole, immediata e poco affaticante anche dopo aver guidato per ore, sia per la morbidezza dello sterzo, che comunque trasmette un discreto feeling, sia per l’ottimo livello di insonorizzazione, che tiene fuori dall’abitacolo i rumori.
Tra le curve sfoggia una grande agilità, esaltata dal motore ricco di coppia, capace di farla scattare da 0 a 100 in 8,1 secondi, e dal velocissimo cambio a doppia frizione. La trazione integrale quattro garantisce una maggiore sicurezza anche in caso di fondo stradale viscido, entrando in gioco solo nelle perdite di trazione a vantaggio dell’efficienza.
I consumi, quindi, non sono affatto alti: la Casa dichiara una percorrenza media di 20,4 km/l, ottenibili nell’uso reale solo su strade extraurbane poco trafficate. Nell’uso misto, in ogni caso, non è difficile restare sui 16 km/l, che per una SUV 4x4 da 190 CV di questa stazza è un ottimo risultato.
QUANTO COSTA
Il prezzo della Q5 2.0 TDI 190 Sport Quattro S tronic di 52.350 euro è destinato a salire se non ci si accontenta di una dotazione essenziale. Tra gli optional irrinunciabili segnalo il cruise control, i sensori di parcheggio, la telecamera posteriore, il climatizzatore automatico e il navigatore GPS.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Oltre alle già citate BMW X3 e Mercedes GLC, una concorrente della Q5 è l’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Diesel da 190 CV. Di poco più scattante (0-100 in 7,6 secondi) e più coinvolgente nell’esperienza di guida, ma meno curata nelle finiture e meno ricca dal punto di vista tecnologico. Le tre tedesche di categoria premium sono simili per dimensioni, prestazioni e prezzo.
A CHI SI RIVOLGE
La Q5 2.0 TDI 190 CV quattro S tronic è perfetta sia come auto aziendale di alto livello sia come auto per famiglie: comoda per viaggiare, spaziosa, con delle buone prestazioni e consumi bassi. La trazione integrale assicura un’ottimo grip in tutte le stagioni e su tutti i terreni. Volendo, la Q5 può anche affrontare percorsi off-road poco impegnativi, soprattutto con le sospensioni pneumatiche adattive che consentono di regolare l’assetto per ottenere una maggiore altezza da terra.
PUNTI DI FORZA
- La qualità degli interni, nonostante qualche materiale economico per la parte inferiore della plancia, è di ottimo livello
- Sulla Q5 si viaggia comodi: è silenziosa, ben ammortizzata e ricca di sistemi di assistenza alla guida
- Il 2.0 TDI da 190 CV offre buone prestazioni e si accontenta di poco gasolio
PUNTI DI DEBOLEZZA
- La dotazione di serie è povera: il prezzo, dunque, è destinato inevitabilmente a lievitare