La Hyundai Tucson è stata rinnovata da cima a fondo. L’avevamo guidata in un primo contatto, e ora l’abbiamo avuta in prova per un periodo più lungo. Sempre nella versione full-hybrid con motore a benzina. Perché la gamma include anche la mild-hybrid diesel e quella plug-in ricaricabile alla spina.
COME SI PRESENTA
Le linee futuristiche della nuova Hyundai Tucson sono di rottura rispetto a quelle antecedenti. Sembrano due auto completamente scollegate tra loro, addirittura di due marchi diversi. E fa un certo effetto, in un periodo storico dove l’identità stilistica è considerata importantissima per le Case automobilistiche. La cosiddetta “riconoscibilità”.
In Hyundai sono partiti da un foglio bianco. E dall’anonimia del precedente modello, sono passati a una SUV dalla spiccata personalità.
Il muso colpisce per i fari tutt’uno con la griglia anteriore, la fiancata per la tridimensionalità data dalle nervature accentuate, e la coda per il padiglione spiovente e l’estrattore in stile auto sportiva.
Anche salendo a bordo non si resta delusi se si rifugge dall’idea del solito, classico abitacolo. Che in questo caso è stato sviluppato in modo insolito: il posto di guida e quello del passeggero sono quasi equivalenti perché non c’è alcuna palpebra del cruscotto, rimpiazzato invece da uno schermo da 10,2 pollici ben inserito nella plancia.
E poi ci sono due soluzioni raffinate: una griglia con dei piccoli fori che distribuiscono in modo omogeneo l’aria del climatizzatore, e una ventola per raffreddare lo smartphone mentre sta caricando wireless, al fine di preservare la salute della batteria.
COME VA
Veloce e al tempo stesso sobria. Il sistema full hybrid consente di tenere a bada i consumi di questa SUV compatta piuttosto abbondante nelle dimensioni, ma che con i suoi 230 Cv riesce a di liquidare lo 0-100 in 8 secondi netti. Nel ciclo ufficiale di prova WLTP la media è di 17,5 km/l, replicabile nella guida quotidiana con un uso attento dell’acceleratore sia in città sia sulle strade extraurbane, nelle quali si possono raggiungere anche i 20 km/l.
In entrambi i casi il recupero di energia nelle fasi di decelerazione utile nelle fasi di accelerazione fa la differenza in termini di consumo. In autostrada il consumo sale, perché a velocità costante si viaggia a benzina, dunque si percorrono tra gli 11 e i 12 km/l.
Il motore a benzina è un 1.6 4 cilindri turbo da 180 Cv abbinato a un motore elettrico da 60 Cv, e la potenza complessiva è di 230 Cv. L’auto è molto scattante, perché la coppia dell’unità elettrica è immediata non appena di accelera. Tutto, però, è stato studiato per mettere al primo posto l’efficienza e il comfort, dunque l’assetto digerisce bene le irregolarità della strada ma non è il più indicato per dare un imprinting sportivo alla vettura.
QUANTO COSTA
Il prezzo di listino va da 33.350 euro a 40.050 euro per la mild-hybrid 1.6 T-GDI da 230 Cv, disponibile anche con la trazione 4x4.
A CHI SI RIVOLGE
La versione full-hybrid è l’ideale per chi si sposta soprattutto in città e sulle strade extraurbane.
Per le lunghe trasferte autostradali, il diesel resta la soluzione più efficiente. Per pochi la più costosa versione ibrida plug-in con batteria ricaricabile alla spina.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Tra le concorrenti full-hybrid della Tucson ci sono Ford Kuga FHEV da 190 Cv, la Honda CR-V Hev da 184 Cv, la Subaru e-Boxer da 150 Cv, la Toyota Rav4 da 218 Cv per la versione a trazione anteriore e 222 Cv per quella 4x4, e la Lexus UX Hybrid da 184 Cv.
PUNTI DI FORZA
- Il motore full-hybrid unisce alte prestazioni a bassi consumi, specie in città e sulle statali
- La ventola per raffreddare lo smartphone mentre è in carica e la climatizzazione coi micro-fori sono soluzioni uniche nel segmento
- Il comfort di marcia è molto alto
PUNTI DI DEBOLEZZA
- In autostrada i consumi salgono
- Le sospensioni morbide e lo sterzo poco diretto prediligono una guida turistica