La Mazda2 Hybrid nasce dalla collaborazione con Toyota. Telaio e meccanica sono gli stessi della Yaris Hybrid, ma con il restyling la Casa di Hiroshima è intervenuta modificandone lo stile, soprattutto nel frontale.
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La Mazda2 Hybrid 2024 in breve |
Test drive: la prova della Mazda2 Hybrid |
I prezzi di listino |
Calandra anteriore, paraurti e portellone posteriore monocromatico: sono questi gli elementi che le danno una personalità distinta da quella della gemella Yaris, che d’altra parte è uno dei modelli più riusciti del marchio, specie se la si confronta con il modello precedente.
Con il suo stile caratterizzato dai passaruota muscolosi si distingue dalle concorrenti, e seppure Mazda abbia solo da insegnare a Toyota come si disegna un’auto elegante e priva di orpelli stilistici, questo progetto risulta al momento migliore rispetto alla vera Mazda2, rinnovata in modo consistente ormai 10 anni fa.
Discorsi stilistici a parte, la Mazda2 Hybrid nasconde un vero gioiello sotto il cofano. Il suo powertrain full hybrid, formato da un 1.5 4 cilindri a benzina da 92 Cv e da un’unità elettrica da 116 Cv, è un campione di efficienza. I consumi sono incredibilmente bassi, con una media nel ciclo WLTP compresa tra i 24 e i 26 km/l in base all’allestimento. E le prestazioni sono brillanti, con uno “0-100” coperto in 9,7 secondi e una velocità massima di 175 km/h.
La potenza di 116 Cv potrebbe sembrare poca cosa, ma la Mazda2 Hybrid pesa solo poco più di 1.100 kg a vuoto, e nonostante sia dotata di un cambio tutt’altro che sportivo, l’e-CVT a variazione continua, si rivela grintosa a ogni accelerata.
Il cambio a variazione continua di coppia, croce e delizia di molte ibride, è in realtà un grandissimo alleato del comfort.
Non è il più indicato per chi ha il piede pesante - in tal caso il contagiri schizza in alto accompagnato dal rumore del 4 cilindri - ma assicura una marcia fluida senza le classiche interruzioni di un automatico classico. È affidabile, leggero, e se si usa con parsimonia l’acceleratore mantiene bassi e costanti i giri del motore. In città, insomma, è una vera delizia.
Con il piede leggero si viaggia moltissimo in modalità elettrica, anche sulle strade extraurbane a velocità tutt’altro che contenute.
L’effetto scooter si palesa solo esagerando con le pretese, ed è ben meno marcato che sulle auto ibride giapponesi del passato. La batteria, come su tutte le full-hybrid, non è ricaricabile alla spina e recupera energia in frenata. Un bel vantaggio in termini di prezzo, peso, e gestione delle ricariche. Io sono un fan dell’ibrido, purché non sia del tipo plug-in hybrid.
La Mazda2 Hybrid è sorprendentemente confortevole. Il telaio è di qualità, e si sente quando si guida su una strada tortuosa. Se il piccolo powertrain, pur brillante e rapido alle richieste del guidatore, non ha velleità sportive, la “2” ibrida è agile, composta, e infonde una grande fiducia.
Gli allestimenti sono ben cinque, e determinano la dotazione di serie e le finiture della Mazda2 Hybrid. I prezzi partono da 24.990 euro per quello d’ingresso Prime-Line e raggiungono quota 32.690 euro per quello top di gamma Homura Plus.