La Renault Espace è l’auto che negli anni Ottanta ha rivoluzionato il concetto di auto per famiglie. Ora, con la quinta generazione, l’Espace si adatta al cambio dei tempi e strizza l’occhio alle SUV sportive. La dotazione tecnologica della ricca Initiale Paris lascia a bocca aperta, e il comfort è paragonabile a quello di una berlina di lusso.
COME SI PRESENTA
Trent’anni fa la Renault Espace non avrebbe avuto bisogno di presentazioni. Il termine SUV veniva usato solo oltreoceano dagli yankee, mentre in Italia le famiglie ambivano alle berline a tre volumi o al massimo alle station wagon. Con l’arrivo della monovolume francese nel Vecchio Continente si apriva un’alternativa interessante per le famiglie numerose. L’Espace offriva un’abitabilità da pulmino con una guidabilità e un comfort molto simili a quelle di una normale berlina, e dopo il suo debutto sul mercato anche altri marchi si lanciarono in questo segmento per far fronte a una domanda sempre più importante.
Da alcuni anni il segmento delle monovolume è in netto calo (ma anche quello delle wagon non scherza). Oggetto del desiderio sono, ci fosse bisogno di sottolinearlo, le SUV e le crossover, soprattutto in questo segmento. Ed ecco che Renault rompe gli schemi presentando una monovolume muscolosa, dall’assetto rialzato e dal design sportivo, con un taglio della linea di cintura da coupé. Le superfici vetrate della Renault Espace sono comunque molto ampie, soprattutto il parabrezza, e poi c’è l’enorme tetto in vetro che regala un’ariosità incredibile. Non da meno il bagagliaio, che offre 660 litri di capienza con la terza fila di sedili affogata nel pianale. Se non dovesse bastare, con un tasto scendono automaticamente le due file di sedili posteriori e si raggiunge una capacità di 2.040 litri.
L’abitacolo mantiene tutti i vantaggi delle monovolume, che poi è quello di offrire uno spazio enorme in rapporto alle dimensioni esterne. Le poltrone anteriori dell’Espace Initiale Paris permettono di passare ore al volante nel massimo comfort, e coccolano i passeggeri con tre tipi di massaggio (tonico, lombare e rilassante) a diverse intensità. Anche i passeggeri posteriori viaggiano in business class: al posto del classico divano ci sono tre sedili che scorrono separatamente, e a meno che non si viaggi in 7, lo spazio per le gambe è a prova di spilungone. Solo in altezza i più alti potrebbero desiderare qualche centimetro in più (sopra i 180 cm si tocca la testa), ma per avere un design sportivo a qualcosa bisognava pur rinunciare. I due posti della terza fila, invece, sono discretamente comodi solo per le persone di media-piccola statura. Avveniristica la plancia, con illuminazioni colorate d’effetto (ci sono cinque colori alternativi) e un tunnel centrale ispirato al mondo aeronautico.
COME VA
Tutto t’aspetteresti tranne che una vettura agile. Eppure bastano un paio di curve per avere la sensazione di essere alla guida di un’auto ben più compatta di quanto effettivamente non sia: il merito è delle quattro ruote sterzanti che la fanno curvare con una scioltezza insospettabile. Senza contare il livello di stabilità in curva, dov’è praticamente impossibile mettere in crisi le ruote posteriori. Non stiamo dicendo che la nuova Renault Espace abbia un comportamento sportivo, in primis perché non è un peso piuma (anche se è più leggera di ben 250 kg kg rispetto al modello precedente) e poi per il baricentro alto. Però nasconde bene la sua stazza e si rivela molto piacevole nella guida rilassata.
Il motore è un 1.600 bi-turbodiesel da 160 CV, e di serie c’è un cambio automatico di cui non si potrebbe fare a meno (sull’allestimento d’ingresso 1-6 dCi da 130 CV c’è il manuale). Il sistema Multi Sense con cinque modalità di guida cambia l’anima della vettura, ma in fondo abbiamo apprezzato soprattutto le modalità Eco o Comfort, perché l’Espace non è un’auto che invoglia a correre, e il motore, corposo e brillante quanto basta, non ha una spinta entusiasmante. La presenza dei due turbo fa sì che il “millesei" sia sempre pronto, anche quando si viaggia carichi. Insomma, sulla Espace più potenza non servirebbe, e il cambio automatico rapido e privo di strappi fa molto bene il suo dovere.
Nonostante la stazza la Renault Espace consuma poco, soprattutto nella modalità Eco, quella che alla fine abbiamo usato più spesso: inmedia nella nostra prova su strada abbiamo percorso 16 km/l. Gli ammortizzatori sono molto morbidi, e il comfort non è mai messo in discussione. Solo in autostrada a 130 km/h si percepiscono dei fruscii aerodinamici, non così forti da mettere in discussione il comfort acustico, ma si fanno sentire. Nella modalità Sport il sistema 4Control (quello delle quattro ruote sterzanti) è ancora più evidente e regala una notevole prontezza allo sterzo. Le sospensioni sono più “ferme” ma mai eccessivamente rigide, e il motore è più grintoso. Anche il sound cambia: dalle casse fuoriesce una specie di rombosità artificiale fastidiosa. Fortunatamente c’è anche la modalità Individual, dov’è possibile settare tutto (motore, sospensioni, 4Control) come in Sport, ma escludere il cosiddetto “sound sportivo”.
QUANTO COSTA
Dipende da quanto la si vuole accessoriata. La Renault Espace 1.6 dCi 160 EDC Initiale Paris, ovvero la top di gamma come quella della nostra prova su strada, costa 46.200 euro, ma di serie ha di tutto e di più, anche i sedili in pelle nappa con tre programmi di massaggio, un vetro panoramico enorme - apribile per un terzo - il cambio automatico, le quattro ruote sterzanti 4Control e un impianto audio portentoso firmato Bose.
L’Espace 1.6 dCi 160 EDC parte da 38.600 euro nell’allestimento Energy Intense, ben accessoriato ma senza il lusso di quello Initiale Paris. E poi c’è la Espace 1.6 dCi 130 Energy Zen da 33.300 euro, che offre lo stretto necessario per il segmento (non mancano il climatizzatore bi-zona, i sensori di parcheggio e il cruise control) ma nemmeno a richiesta è possibile avere il cambio automatico.
POSSIBILI ALTERNATIVE
La Ford S-Max è la concorrente più plausibile, in quanto monovolume dal taglio sportivo. L’Espace è stilisticamente più orientata verso il mondo delle crossover, però è la monovolume dell’Ovale Blu l’unica a offrire la trazione integrale.
A CHI SI RIVOLGE
A chi cerca un’auto spaziosa, molto confortevole e dotata di ogni lusso (in quest’ultimo caso è d’obbligo la Initiale Paris). È un’alternativa alle SUV, perfetta per una famiglia numerosa, a parte per il fatto che non è disponibile la trazione integrale, sempre più apprezzata sulle auto da famiglia in questa fascia di prezzo.
PUNTI DI FORZA
- È davvero comoda e ben equipaggiata: un bel posto dove stare per macinare chilometri
- Le quattro ruote sterzanti le regalano un’agilità inaspettata
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Lo spazio per la testa dei passeggeri posteriori è ok fino al metro e ottanta di altezza
- A 130 km/h c'è qualche fruscio, un vero peccato per una vettura così confortevole