La nuova Renault Twingo è senz’altro la citycar più innovativa dell’anno: è l’unica del segmento, infatti, ad avere motore e trazione posteriori, proprio come la prima Fiat 500 del 1957. Una soluzione che porta innegabili vantaggi ma anche qualche piccolo inconveniente, come un bagagliaio limitato. Nella versione TCe 90 Energy, con 90 Cv di potenza, è anche brillante quanto basta per un uso trasversale, spazio permettendo.
Contemporanea, con qualche dettaglio della storica R5
Non è certamente audace come la prima Renault Twingo, che con quella carrozzeria monovolume arrotondata si era conquistata il soprannome di “ranocchia”, ma dopo una seconda serie un po’ anonima la terza generazione di Twingo torna finalmente ad essere un’auto simpatica e colorata, funzionale e con una forte personalità. La parte più riuscita dal punto di vista estetico, a nostro parere, è quella posteriore, che eredita alcuni elementi dall’iconica R5 Turbo, come l’inclinazione del lunotto e la muscolosità delle fiancate, mentre il profilo colpisce per gli sbalzi particolarmente ridotti. Le dimensioni della nuova Twingo sono inferiori a quelle del modello precedente (è lunga 3,60 metri, larga 1,65 e alta 1,55), ma il passo raggiunge ben 2,49 metri, a tutto vantaggio dell’abitabilità. E questo è uno dei pregi che comporta il motore a sbalzo, che non ruba spazio all’abitacolo. Però ne porta via un po’ al bagagliaio che offre appena 190 litri di capacità e ha una soglia d’accesso alta. Sotto, infatti, vi è collocato il piccolo 3 cilindri da 900 cc.
Innovativa anche dentro
Gli interni della nuova Twingo sono colorati e sbarazzini almeno quanto le linee della carrozzeria, ovviamente non pregiati ma solidi e molto pratici, con tanti vani portaoggetti sparsi qua e là di cui due asportabili: il cassettino in plastica rigida con coperchio posizionato davanti alla leva del cambio, che non è certo adatto per essere portato con sé una volta parcheggiata la vettura, e quello che si trova al posto del classico cassetto portaoggetti, sostituito nella nuova Twingo da una vera e propria borsa in tessuto con tanto di tracolla.
Salire a bordo è semplice, un po’ per la seduta alta che non richiede di “calarsi” nell’abitacolo e un po’ per l’ampia apertura delle portiere, e i sedili sono comodi, soprattutto, inutile dirlo, per chi viaggia davanti, anche se sul divano posteriore, considerate le dimensioni, lo spazio è non è affatto poco.
Il sistema R-Link con navigatore satellitare è una conferma: facile, immediato e funzionale.
Più cittadina di così...
Abbiamo avuto l’occasione di metterla alla prova due giornate consecutive nella caotica Milano, e la nuova Renault Twingo TCe 90 ne è uscita benissimo. Le ruote anteriori che girano fino ad un angolo di 45° sono l’elemento che ha davvero fatto la differenza in moltissime occasioni. Per parcheggiare in spazi minuscoli, innanzitutto, ma anche per fare un’inversione a U – strada permettendo – e per svoltare in anguste strade del centro storico invase da auto parcheggiate su ogni lato. La seduta alta, la frizione morbida e il posto di guida confortevole che prevede un’ottima regolazione del sedili (ma deve fare i conti con uno spazio ridottissimo tra la leva per alzare e abbassare la seduta e la portiera) fanno il resto. Sta di fatto che nessuna 5 porte può offrire una maneggevolezza come quella offerta dalla nuova Twingo (ad eccezione della gemella Smart Forfour).
Bene anche fuori città
La Twingo TCe 90 è a suo agio anche fuori dall’ambito urbano perché il piccolo 3 cilindri sovralimentato da 900 cc ha la grinta giusta per affrontare autostrada e percorsi extraurbani senza incertezze; lavora bene ai regimi medio bassi, ma è inutile cercare prestazioni a quelli alti, dove non risulta particolarmente grintosa. In autostrada emerge una certa rumorosità aerodinamica mentre nel misto non soddisfa certo chi cerca emozioni alla guida, ma neppure deve spaventare chi pensa che la trazione posteriore sia più impegnativa da gestire: i controlli di trazione (non disinseribili) entrano in gioco non appena rilevano una perdita di trazione – tra l’altro difficile da provocare data la marcata tendenza al sottosterzo – quindi l’auto resta sempre facile e sicura. Insomma, la coda che scoda, e scusate il gioco di parole, con la Twingo non è prevista. Avremmo desiderato però uno sterzo più preciso e soprattutto progressivo.
Le prestazioni dichiarate indicano 165 km/h di velocità massima e 10,8 secondi per coprire lo scatto da 0-100 km/h; il consumo dichiarato è di 23,6 km/l, mentre quello riscontrato nel periodo di utilizzo, in base ai dati del computer di bordo, scende a circa 16 km/l.
Prezzo e dotazione
La Twingo TCe 90 è la versione più potente delle due presenti in gamma – l’altra è la SCe con motore 1.0 aspirato da 70 CV – ed è disponibile con allestimenti che offrono di serie un equipaggiamento completo . Il prezzo parte da 13.300 euro nell’allestimento Energy, al quale non mancano climatizzatore manuale, chiusura con telecomando, cruise control, comandi al volante e supporto smartphone. Ma la versione in prova, equipaggiata di tutto punto con climatizzatore automatico, sistema R-Link con retrocamera, portaoggetti asportabili, sensori pioggia, cerchi da 16”, pedaliera in alluminio, interni in colore rosso e decalcomanie sulla carrozzeria, supera i 16.000 euro.
Le concorrenti
Sono principalmente le tre citycar gemelle Citroen C1, Peugeot 108 e Toyota Aygo, tutte disponibili sia con la carrozzeria a 3 porte sia a 5 porte. Delle tre, però, solo le due francesi offrono una versione 1.2 3 cilindri da 82 CV che si avvicina molto, per prestazioni, alla Twingo 0.9 TCe 90 in prova. Le dimensioni del trio PSA-Toyota sono ancora più contenute, ma il raggio di sterzata non è altrettanto ridotto come quello da record della Twingo. Allineati i prezzi: a parità di equipaggiamento, prendendo la versione più potente, si superano di slancio i 13.000 euro.