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Seat Tarraco, primo contatto con la SUV 7 posti spagnola

29-Nov-2018  
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  • Seat Tarraco prova su strada
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Dopo Ateca e Arona, arriva la SUV a 7 posti di Seat: si chiama Tarraco (così chiamavano Tarragona gli antichi Romani), nome scelto dai fan del marchio Seat attraverso il sito ufficiale. È l’ammiraglia del marchio spagnolo, la più grande e la più tecnologica. Lo stile è tutto Seat, con alcune novità come la nuova griglia anteriore esagonale. Di serie su tutta la gamma i fari full LED.

SEAT TARRACO,  7 POSTI E TANTO SPAZIO

Il telaio della Seat Tarraco è lo stesso (MQB) di Volkswagen Tiguan Allspace e Skoda Kodiaq, le due “cugine” a 7 posti con dimensioni simili. Parliamo di 4,73 metri di lunghezza, quanto basta per inglobare una famiglia allargata. 

L’ultima fila (opzionale) è meglio lasciarla ai bambini o alla suocera, sempre a patto che siate abili a convincerla a stare in fondo: l’accesso non è dei più comodi, lo spazio scarseggia. Con i posti al completo, restano appena 230 litri per il bagagliaio; in 5 si sale a quota 700, con i due sedili affogati nel piano di carico che non creano fastidiosi gradini. La versione a 5 posti, invece, guadagna altri 30 litri, per un totale di 760. Comodo il portellone elettrico, di serie anche sull’allestimento base.

La seconda fila di sedili è a prova di Vatusso. Il tunnel centrale è imponente (deve accogliere l’albero di trasmissione della 4Drive), tuttavia il quinto passeggero non è eccessivamente sacrificato. A coccolare i passeggeri ci sono i sedili riscaldati, due tavolini ripiegabili posizionati dietro gli schienali dei sedili anteriori, due bocchette d’aerazione con regolazione della temperatura per le versioni con climatizzatore tri-zona, una presa USB e una da 12 Volt.

DOPPIO SCHERMO

La Seat Tarraco offre la strumentazione digitale Virtual Cockpit di serie, visualizzata su uno schermo da 12,25 pollici configurabile attraverso i comandi al volante; quello del sistema multimediale da 8 pollici è sospeso, in stile tablet. L’infotainment offre alcune app esclusive, come Shazam, utilizzabile solo attraverso Android Auto, e Amazon Alexa.

L’impostazione degli interni è quella classica di Seat, con plancia dal design pulito e materiali di qualità nella parte centrale e superiore. Sulla Tarraco non mancano alcune finezze, come l’inserto in simil legno su plancia e portiere, e la possibilità di scegliere il rivestimento dei sedili in Alcantara o Pelle.

Sì, VIAGGIARE

Il telaio MQB è una garanzia, e al volante della Tarraco non resto deluso: a dispetto della stazza si muove bene, come se fosse più compatta; lo sterzo è piacevolmente preciso, anche se un po’ scollegato, e il DSG a 7 marce è sempre il punto di riferimento tra i cambi automatici a doppia frizione, sia nell’uso automatico sia in quello sequenziale attraverso i paddle al volante. Il motore 2.0 TDI da 190 CV spinge con vigore, forte dei suoi 400 Nm, ma se si affonda il pedale del gas non è reattivo.

Tra le raffinatezze meccaniche, la Seat Tarraco può contare sulle sospensioni adattive, capaci di amplificare il comfort (notevole, sia per capacità di assorbire le sconnessioni sia per silenziosità) oppure di irrigidire le sospensioni per avere un’auto più piatta tra le curve: utile dopo aver accompagnato i figli a scuola. Per selezionare la modalità di guida, c'è una manopola sul tunnel centrale.

ASSISTENZA ALLA GUIDA, I DISPOSITIVI

Ai classici dispositivi di assistenza alla guida ormai onnipresenti su auto di questo segmento - all’appello non ne manca nessuno, dalla frenata automatica al cruise control adattivo - si aggiunge  il Rollover Assist: in caso malaugurato di ribaltamento spegne il motore, sblocca le portiere, inverte il sistema di ventilazione, accende le luci d’emergenza, e chiama i soccorsi. Quando viene rilevato il rischio di incidente, invece, il sistema Pre-Crash aziona il pretensionatore delle cinture, alza i finestrini e chiude il tetto panoramico.

Passando a situazioni meno stressanti, con il cambio DSG e il cruise control adattivo c’è la funzione stop&go, in grado far seguire all’auto il flusso di traffico, fino a fermarsi e ripartire in totale autonomia. Comodo, no?

BENZINA E DIESEL, ANTERIORE O 4X4

L’automobilista italiano non si arrende: dal segmento C in su, sceglie ancora il diesel, in barba a quella che ha tutta l’aria di essere una guerra santa. A tal proposito, il 2.0 TDI viene declinato in due varianti: 150 CV e 340 Nm, con trazione anteriore e cambio manuale oppure DSG , e 190 CV e 400 Nm, esclusivamente con trazione integrale 4Drive e DSG. Anche la meno potente delle due garantisce una buona spinta; per capirci, sbriga lo 0-100 in 9,8 secondi e raggiunge i 202 km/h. Col 2.0 TDI da 190 CV il tempo scende a 8 secondi, mentre la velocità sale a 210 km/h.

Non manca l’offerta a benzina, ovvero l’1.5 litri TSI da 150 CV con cambio manuale e trazione anteriore. La versione ibrida si farà attendere fino al 2020; si chiamerà Seat Tarraco PHEV e sarà spinta da un powertrain ibrido a benzina da 210 CV e 400 Nm.

I PREZZI: DA 30 A 43 MILA EURO

Partiamo dalla gamma diesel: la Tarraco 2.0 TDI 150 CV costa 33.065 euro nell’allestimento Style, 34.765 in quello Business e 36.865 in quello top di gamma XCellence. La top di gamma 2.0 TDI 190 CV DSG 4Drive XCellence (non c’è né Style né Business) costa 42.975 euro.

La Tarraco 1.5 TSI, da tenere in considerazione per chi non supera i 15 mila chilometri all’anno, ha un prezzo di 29.975 euro nell’allestimento Style, 31.675 in quello Business, 34.325 in quello XCellence.

Autore: Michele Neri