La Ssangyong Rexton si rinnova da cima a fondo: il suo aspetto è meno rude, più in linea col lo stile dei modelli più giovani come la Tivoli e la XLV, e gli interni sono più raffinati, seppure classici nello stile. Sottopelle resta una robusta offroader con telaio a traverse e longheroni, trazione 4x4 inseribile e marce ridotte. Nella guida, però, mostra doti da stradista sorprendenti.
COME SI PRESENTA
La grossa SUV di Ssangyong compie 17 anni e cresce (ancora) nelle dimensioni. La quarta generazione raggiunge la bellezza di 4,85 metri di lunghezza, 1.96 di larghezza e 1,83 di altezza. L’aspetto squadrato riprende in alcuni dettagli lo stile delle SUV più piccole di Ssangyong, come la Tivoli e la XLV. Dentro invece è un monolocale, con spazio abbondante per 5 passeggeri e un bagagliaio esagerato che supera gli 800 litri nella configurazione a 5 posti, e sfiora i 2.000 litri abbattendo gli schienale posteriori. Tra gli optional della Ssangyong Rexton, una terza fila di sedili per spostarsi in 7.
Nell’abitacolo della Ssangyong Rexton si sta seduti alti quanto gli autisti di molti furgoni. Mi piace questa sensazione di onnipotenza amplificata dal cofano imponente, e l’ampia superficie vetrata contribuisce a rendere gli interni un posto piacevole dove stare. L’impostazione della plancia è tradizionale, quasi old-style, ma la qualità delle finiture è soddisfacente, e il grande schermo touch da 9,2 pollici del sistema multimediale supporta Android Auto e Apple CarPlay. La sua grafica però è un po’ rétro, proprio come lo stile della plancia.
Passiamo alle meccanica: motore 2.2 4 cilindri da 181 CV, trazione 4x4 inseribile (di base posteriore), e cambio automatico a 7 marce con convertitore di coppia dotato di marce ridotte. A questo si aggiunge un’altezza da terra minima di 20 centimetri e il gioco è fatto: la Ssangyong Rexton è una SUV che non ha paura di sporcarsi le scarpe quando la situazione lo richiede.
Passando alla dotazione, arrivano i sistemi di assistenza alla guida che non possono mancare su una SUV di questo segmento, come la frenata automatica d’emergenza, l’avviso di abbandono della carreggiata, il monitoraggio degli angoli ciechi e gli abbaglianti automatici.
COME VA
Il suo telaio a traverse e longheroni, la trazione 4x4 inseribile e le marce ridotte sono caratteristiche di una vera fuoristrada, di quelle che traballano come un budino non appena incontrano una buca o un dosso. Eppure la Ssangyong Rexton 2.2 4WD AT ha delle spiccate doti di comfort, come una SUV di alta gamma: merito delle raffinate sospensioni con doppio quadrilatero all’anteriore e Multilink al posteriore, che ti fanno viaggiare soffici anche quando il manto stradale ha le sembianze di un colabrodo.
Il peso monstre di 2.105 kg a vuoto, poi, non si sente quando ci si mette al volante. O almeno, non si sente sulle braccia grazie allo sterzo morbido, seppure non molto omogeneo nella servoassistenza e poco pronto. Anche il 2.2 4 cilindri di derivazione Mercedes, con i suoi 181 CV di potenza e 400 Nm di coppia massima, aiuta a nascondere la stazza della Rexton, che pare muoversi leggiadra.
Sono le curve a farmi tornare alla mente quanto la Rexton sia imponente, in termini di massa e di altezza. Ok, il comfort è davvero buono. Il comportamento dinamico, invece, è una via di mezzo tra quello di una SUV e quello di una fuoristrada: il rollio è notevole, e affondando il gas càpita che la ruota posteriore interna cominci a pattinare. E se dal punto di vista della sicurezza non c’è nulla da rimproverarle, soprattutto inserendo la trazione integrale, non si può certo dire che la Rexton sia incline a una guida allegra.
Da questo punto di vista, anche il cambio automatico a 7 marce con convertitore di coppia predilige il comfort, non la rapidità. Avete mai guidato la prima Mercedes ML, quella apparsa nel primo Jurassic Park? Come avevo già scritto per la precedente generazione di Ssangyong Rexton, la sensazione è più o meno la stessa: piacevole alle basse andature, non certo brillante come quella di una moderna GLE. In off-road, in compenso, si muove senza indugi.
I consumi, come potete immaginare, non sono il suo forte: i 12 km/l dichiarati dalla Casa nel ciclo misto sono un valore raggiungibile soltanto sulle strade extraurbane, a condizione di essere dolci con il gas e di mantenere la velocità quanto più possibile costante. Nel corso della prova, in media ho percorso tra gli 8 e i 10 km/l.
QUANTO COSTA
La Ssangyong Rexton è disponibile solo con il motore 2.2 diesel da 181 CV, sia con cambio manuale sia automatico, 2WD e 4WD. Si parte dunque da un prezzo di 35.400 euro e si raggiungono i 46.900 euro per la 4WD automatica nel ricco allestimento Icon. La 4WD automatica nell’allestimento Dream, discretamente equipaggiata, costa poco più di 40.000 euro.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Difficilmente chi guarda a una Ssangyong Rexton pensa anche a una SUV di grandi dimensioni di categoria premium. Tra quelle di categoria generalista, un’alternativa è rappresentata dalla Nissan X-Trail, seppure sia più compatta nelle dimensioni, oppure dalle coreane Kia Sorento e Hyundai Santa Fe.
A CHI SI RIVOLGE
A chi cerca spazio a volontà, robustezza e sostanza. La Rexton ha anche un buon rapporto qualità/prezzo e se la cava anche in off-road, ma non chiedetele di bere poco.
PUNTI DI FORZA
- La Rexton è super-spaziosa per passeggeri e bagagli
- Su strada è comoda come un incrociatore: silenziosa, ben ammortizzata, dolce nell’erogazione
- È un’auto robusta, capace anche di cavarsela in fuoristrada
- I contenuti sono notevoli in rapporto al prezzo
PUNTI DI DEBOLEZZA
- I consumi sono più alti rispetto a quelli delle concorrenti di pari dimensioni e potenza
- Il comportamento dinamico su strada predilige una guida tranquilla
- Gli interni hanno un aspetto demodé
- La tenuta del valore sul mercato dell’usato potrebbe essere deludente