Mazda CX-30, il test della Suv dal Kazakistan alla Cina

11-Dic-2020  

Mazda ha voluto mettere alla prova la Mazda CX-30 lungo un percorso di oltre 800 km. La Suv della Casa giapponese ha attraversato il Kazakistan orientale fino al confine con la Cina.

I ‘MAZDA EPIC DRIVE’ TRA EUROPA E ASIA SIN DAL 1936

Mazda non è nuova a sottoporre le sue vetture a lunghi viaggi per dimostrarne l’affidabilità. Per esempio nel 2018 una pattuglia di Mazda CX-5 percorse la superficie ghiacciata del lago Baikal, in Siberia. Nel 1936, invece, 5 esemplari del primo veicolo Mazda, l’autocarro a 3 ruote Mazda-Go, partirono dalla punta più meridionale del Giappone per arrivare a Tokyo, dopo aver macinato 2.700 km. Nel 1977, inoltre, una coppia di Mazda 323 hatchback affrontò il viaggio di 15.000 miglia da Hiroshima a Francoforte, per sbarcare al Salone dell’Auto. Stessa spedizione nel 1990, quando 6 veicoli Mazda da Hiroshima arrivarono al quartier generale del marchio nipponico a Leverkusen. Infine nel 2013, alcuni giornalisti, fecero il viaggio Giappone-Germania alla guida di alcune Mazda3.

UN TEST PER LA TRAZIONE INTEGRALE

Il Mazda CX-30 Epic Drive del 2020 in Kazakistan ha dimostrato il valore del sistema di trazione integrale i-Activ Mazda. L’evoluta trazione i-Activ AWD della CX-30 lavora in sintonia con il G-Vectoring Control per gestire la distribuzione della coppia tra le ruote anteriori e posteriori. Il sistema i-Activ AWD offre una marcia stabile in qualsiasi situazione. L’evoluto sistema aggiunge il rilevamento del ‘carico verticale sulle 4 ruote’ e funziona in sintonia con il GVC per controllare la distribuzione della coppia tra le ruote anteriori e posteriori, senza gravare sui consumi. La trazione integrale i-Activ della Casa di Hiroshima è presente su tutta la gamma delle Suv, dalla CX-30 alla CX-5, passando per l’hatchback Mazda3.

COME FUNZIONA il sistema ‘I-ACTIV MAZDA’

Il sistema i-Activ AWD, in ingresso curva, mantiene la distribuzione di coppia esistente fra anteriore e posteriore, per favorire una migliore risposta in curva. Dopo l’ingresso, aumenta gradualmente la coppia inviata alle ruote posteriori per realizzare una sterzata neutra e un movimento più stabile. Infine in accelerazione viene distribuita maggiore coppia alle ruote posteriori. In decelerazione, invece, la coppia viene aumentata sulle anteriori, per massimizzare le prestazioni di trazione e la controllabilità.

Autore: Francesco Bagini