La Mazda CX-3 è una B-SUV dalla cilindrata importante: se le concorrenti puntano sui piccoli 3 cilindri, lei sfoggia un 4 cilindri da 2,0 litri aspirato per offrire un livello di potenza analogo. Lo stile e la qualità degli interni sono i suoi punti distintivi, mentre il bagagliaio e il sistema multimediale sono migliorabili.
COME SI PRESENTA
Da poco rinnovata con un leggero restyling, la Mazda CX-3 ha un aspetto diverso da quello delle concorrenti orientali, e senza dubbio è più incline ai gusti occidentali. Il suo stile, ispirato al Kodo-design, è muscoloso e armonico allo stesso tempo. Il padiglione spiovente mette l’accento sulla sportività, ma incide sull’abitabilità posteriore, non tra le migliori del segmento. E lo stesso vale per la capacità del bagagliaio di 350 litri, non molti in rapporto alle dimensioni esterne.
La Mazda CX-3 si presenta bene anche dentro, con i nuovi sedili sviluppati tenendo in considerazione la curvatura naturale della colonna vertebrale, e una plancia pulita, ben rifinita e minimale. Il sistema multimediale sente il peso degli anni: lo schermo ha una risoluzione un po’ vecchiotta e non è touch, dunque si può utilizzare esclusivamente attraverso la manopola posizionata sul tunnel centrale.
La gamma di motori prevede un 2.0 4 cilindri a benzina declinato in tre potenze di 122, 150 e 180 Cv, quest’ultimo anche con trazione 4x4, e un 1.8 diesel da 116 Cv.
COME VA
In termini di motore, Mazda ha fatto una scelta controcorrente rispetto alla maggior parte dei costruttori, che nel segmento delle B-SUV hanno optato, sulle versioni d’ingresso, per un piccolo 3 cilindri sovralimentato: ha scelto la via del rightsizing. Il 2,0 litri aspirato con disattivazione di 2 dei 4 cilindri ai carichi parziali è molto efficiente, grazie anche al rapporto di compressione elevato, vicino a quello di un motore diesel. Sta di fatto che i consumi sono bassi, con percorrenze medie di circa 15 km/l e punte di 20 km/l nell’uso extraurbano.
I vantaggi del 4 cilindri aspirato sono l’assenza di vibrazioni, la silenziosità e la regolarità: lavora bene da circa 1.000 giri, è elastico, e risponde subito - come tutti gli aspirati - alla pressione dell’acceleratore. Di contro manca quella grinta tipica dei motori turbo, ma nel complesso lo trovo più equilibrato e piacevole rispetto a un tricilindrico sovralimentato.
Al piacere di guida della CX-3 2.0 Skyactive-G contribuiscono il cambio, un manuale quasi perfetto per manovrabilità e contrasto, e lo sterzo preciso. L’assetto, invece, punta sul comfort: si viaggia bene anche quando l’asfalto non è perfetto, e in curva c’è un po’ di rollio. Il motore, infine, è brillante ma non grintoso.
IL PREZZO DELLA MAZDA CX-3
Il prezzo parte da 23.700 euro nell’allestimento d’ingresso Evolve e raggiunge i 28.400 euro in quello top di gamma Exclusive. Nel mezzo ci sono quello Evolve a 24.700 euro e l’Exceed (dell’auto in prova) a 26.750 euro.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Il segmento è ricco di proposte: Jeep Renegade, Fiat 500X, Renault Captur, Peugeot 2008, Skoda Kamiq, Volkswagen T-Cross, Seat Arona, Suzuki Vitara, Ford Puma, Hyundai Kona, Citroen C3 Aircross e Nissan Juke.
A CHI SI RIVOLGE
A chi cerca una B-SUV alternativa alle bestseller. Il marchio Mazda si avvicina, per qualità e stile, al segmento premium, specie nell’allestimento XCeed con inserti in pelle sulla plancia. Di contro la scelta dei motori è ridotta ai minimi termini: no diesel, no ibrido, no alimentazioni alternative.
PUNTI DI FORZA
- L’accoppiata motore e cambio è vincente
- La CX-3 è confortevole: silenziosa, ben ammortizzata, regolare nell’erogazione
- La qualità degli interni è superiore alla media del segmento
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Il bagagliaio è piccolo
- Il sistema multimediale sente il peso degli anni
- La scelta di motori è limitata: no ibridi, no gas, un solo diesel