Sono stati approvati oggi dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati due emendamenti relativi alla sicurezza stradale. Le due proposte - una relativa ai seggiolini anti abbandono e l’altra all’inasprimento delle sanzioni per chi viene pizzicato a usare il cellulare alla guida - dovranno passare dalla Commissione di Bilancio e successivamente in aula prima di essere convalidati in via definitiva. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
SEGGIOLINI CON ALLARME ANTI ABBANDONO
I seggiolini con allarme anti abbandono - il sistema che impedisce di dimenticare i bambini in auto - potrebbero diventare obbligatori in Italia dalla fine del 2018. Il comma 372bis del disegno di legge di bilancio 2018 andrebbe a modificare l’art. 172 del Codice della Strada aggiungendo “Tali sistemi di ritenuta per bambini devono essere equipaggiati con un dispositivo di allarme anti-abbandono rispondente alle specifiche tecnico-costruttive stabilite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con decreto del Mit da adottare entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, stanno stabilite le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali del dispositivo di allarme anti-abbandono. Le disposizioni si applicano decorsi sei mesi dall’entrata in vigore del decreto del Mit di cui al comma precedente”.
CELLULARE ALLA GUIDA: PIÙ SEVERITÀ
La proposta della Commissione Trasporti della Camera mira ad aumentare le pene per chi utilizza il cellulare alla guida attraverso sanzioni raddoppiate e sospensione fino a sei mesi della patente. In questo caso verrebbero modificati due commi dell’art. 173 del Codice della Strada.
Al comma 2 aggiungendo alle parole “apparecchi radiotelefonici” i termini “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi” e riscrivendo completamente il comma 3-bis: “Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 161 a euro 647. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi. Qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso del biennio, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 322 a euro 1294 e si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da due a sei mesi”.