La Honda HR-V ha una lunga storia alle spalle: la prima generazione, infatti, ha debuttato sulle nostre strade nel 1998. La nuova HR-V è stata completamente rinnovata dentro e fuori, ha una nuova piattaforma, e riprende il motore ibrido di tipo full-hybrid della Jazz, ma con una batteria un po’ più capiente.
LA HONDA HR-V IN BREVE
L’avvento delle SUV compatte viene ricordato, in genere, con l’arrivo sul mercato della Nissan Qashqai nel 2006. Eppure al Salone di Tokyo del 1997 era stata presentata la prima Honda HR-V, definita una Joy Machine, ovvero un’auto polivalente, giovanile, divertente. Quella che oggi definiremmo una B-SUV: la 3 porte era lunga 4 metri, la 5 porte 4,10 metri.
La pulizia delle linee della prima generazione di HR-V la si ritrova anche su questo modello.
Non lo ricorda affatto, sia chiaro. Entrambe condividono uno stile minimale, molto diverso dalla “pesantezza” del modello uscente.
Gli interni sono realizzati con plastiche rigide, dunque piuttosto economiche, ma appagano la vista. Si presentano ordinati, lineari, con un infotainment da 9 pollici, comandi fisici - dunque intuitivi - per la climatizzazione, e uno spazio smisurato per i passeggeri, sia davanti sia dietro. Il bagagliaio, con i suoi 320 litri, non brilla, ma in compenso offre un vano perfettamente piatto anche reclinando gli schienali grazie alla panca posteriore “intelligente”.
La Honda HR-V è disponibile in un’unica motorizzazione ibrida. Il powertrain prevede un 1.5 quattro cilindri benzina a ciclo Atkinson (più improntato all’efficienza che alle prestazioni) da 107 Cv e 131 Nm, e due motori elettrici per un totale di 96 Cv e 253 Nm. Nel complesso la potenza massima espressa è di 131 Cv, e la coppia massima di 253 Nm.
La batteria posizionata sotto i sedili anteriori si ricarica nelle fasi di decelerazione e ha una capacità di 1,08 kWh.
TEST DRIVE: LE IMPRESSIONI SULLA HR-V
La posizione di guida è bella alta, proprio come piace agli amanti delle piccole SUV. Eppure l’HRV si guida bene: è precisa in curva, stabile, ha uno sterzo pronto, e nel complesso mi convince di più rispetto alla maggior parte delle concorrenti.
Immagino che se ci fosse un bel cambio manuale in stile Honda potrebbe regalare delle grandi soddisfazioni.
E invece, come su tutte le full-hybrid, non c’è il manuale. In realtà non c’è nemmeno un cambio: l’auto parte sempre con la trazione elettrica, anche con la batteria scarica, in quanto il quattro cilindri aziona un generatore che la ricarica.
Le sensazioni ricordano, però, il cambio CVT, tanto che nella nomenclatura compare la sigla eCVT.
Nelle partenze è brillante, proprio quello che ci vuole in città, ma se si accelera più del 40% i giri del motore termico salgono immediatamente causando il famigerato effetto scooter, evitabile inserendo la modalità di guida Sport, dove vengono simulati dei rapporti del cambio.
Molto bene, invece, i consumi: la Casa dichiara 18,5 km/l, e in un percorso prevalentemente extraurbano con svariati affondi del gas per provarne le prestazioni, la media è stata di 16,5 km/l.
VERDETTO
Tra le proposte ibride nel segmento delle B-SUV, la Honda HR-V è una delle più interessanti: per stile, feeling di guida, e spazio interno. Il motore è perfetto per scattare al semaforo e per le andature tranquille fuori dal traffico, ma se si cercano le prestazioni diventa rumoroso e non entusiasmante, con uno 0-100 in 10,6 secondi. Il prezzo d’attacco non è basso ma la dotazione di serie è adeguata anche nell’allestimento d’ingresso.
IL PREZZO DELLA HONDA HR-V
C’è un solo motore e una scelta di tre allestimenti con prezzi da 30.900 euro per la Elegance fino ai 35.900 euro della Style. Nel mezzo c’è la più equilibrata Advanced da 33.400 euro.