Renault Clio RS Monaco GP, la prova su strada

25-Ago-2014  

Adesso ha il turbo ed è disponibile solo con il cambio automatico a doppia frizione EDC: la nuova Renault Clio RS Monaco GP, edizione limitata in 750 esemplari con carrozzeria bicolore e telemetria di bordo, è stata completamente rivoluzionata. Sarà all’altezza delle sue antenate?


Quattro generazioni di Clio sportive

In occasione della prova su strada della nuova Renault Clio RS Monaco GP, che condivide la meccanica con la Clio RS ma sfoggia numerosi dettagli ispirati al circuito monegasco, abbiamo radunato ben 3 generazioni della piccola bomba francese che hanno preceduto l’ultima arrivata: la Clio 2.0 16V Williams, la Clio 2.0 16V RS 182 e la Clio RS F1 Team. Davvero uno spettacolo per gli occhi, oltre che per le orecchie: i vecchi aspirati cantano in un modo diverso rispetto ai moderni motori sovralimentati, con una propensione ad allungare a sconosciuta a questi ultimi. Esternamente la “nostra” Clio RS Monaco GP fa un figurone: nonostante la carrozzeria 5 porte – ma le maniglie di quelle posteriori sono “affogate” nei montanti – attira gli sguardi con la sua tinta bicolore, nel caso dell’esemplare in prova un Bianco Ice Pearl abbinato al nero. E’ infatti il nero lucido il leitmotiv di questa serie speciale: lo troviamo su tetto, cerchi in lega (dove fanno da contrasto le pinze dei freni rosse), specchietti retrovisori, maniglie e spoiler posteriore, a prescindere dal colore scelto per la carrozzeria.
 

Più matura e accogliente

Quando si sale a bordo si notano subito il battitacco in alluminio con il numero progressivo, e una serie di dettagli in nero lucido. E sono proprio gli interni che mostrano quanto la nuova Clio RS sia cresciuta: nonostante la presenza di qualche plastica economica, il passo in avanti rispetto alla generazione precedente è enorme. La posizione di guida, prima troppo alta e con il volante inclinato, adesso è perfetta, e gli avvolgenti sedili in pelle sono confortevoli e contenitivi quando si fa sul serio. L’abitacolo della Clio RS Monaco GP è un bel posto dove stare, sia quando si corre sia quando ci si ritrova imbottigliati nel traffico; anche viaggiando in compagnia, perché le due portiere supplementari aumentano non poco la versatilità di questa hot hatch. Il cambio automatico a doppia frizione è un altro elemento che nella circolazione urbana, in modalità automatica, rende la guida rilassante. La Clio RS Monaco GP sarebbe a suo agio anche in città, se no fosse per l’assetto piuttosto rigido (la vettura in prova è equipaggiata con il Telaio Cup e i cerchi in lega da 18”) che compromette il comfort sulle strade irregolari.


La coppia del turbo

Turbo o aspirato? Molti appassionati delle vetture sviluppate dal reparto Renault Sport hanno avuto di che lamentarsi quando Renault dichiarò che quest’ultima generazione di Clio RS avrebbe abbandonato il motore aspirato (tra l’altro un ottimo aspirato) per un motore turbo. D’altra parte, ad eccezione di pochissimi casi, tutte le nuove compatte sportive sono equipaggiate con un motore sovralimentato, vuoi per le norme antinquinamento, vuoi per la coppia alla quale pochi automobilisti (abituati sempre di più ai motori turbodiesel) non vogliono rinunciare. In poche parole, più prestazioni e meno consumo, uguale turbo. E in quanto a motore, la Clio RS Monaco GP dà soddisfazioni: la coppia di 240 Nm, già disponibile a 1.750 giri, la fionda fuori dalle curve lente con una verve sconosciuta alle altre Clio del gruppo, e la spinta continua fino a circa 6.000 giri, quando viene il momento di cambiare. Certo, le altre Clio aspirate raggiungono regimi superiori, e più la lancetta del contagiri si avvicina al limite più la spinta diventa entusiasmante. Non vuol dire, però, che siano più veloci. Tutt’altro: con loro bisogna sempre avere il rapporto giusto per non perdere il ritmo, mentre con la Clio RS Monaco GP si può riprendere anche a 2.000 giri senza troppi problemi. Uno stile di guida diverso, che rende più facile l’ultima arrivata e delude forse quelli che amano “faticare” per tirare fuori il massimo dalla propria auto. In ogni caso stare dietro alla Clio RS Monaco GP non è per niente facile, e le sue prestazioni sono accompagnate da un sound piacevole, corposo in accelerazione. Quando si rilascia il gas, invece, si sentono gli scoppiettii provenienti dall’impianto di scarico.
In termini di consumo, in linea di massima, si percorrono dai 10 ai 12 km/l.


Addio al cambio manuale

Oggi la maggior parte delle supercar ha abbandonato il vecchio caro cambio manuale, che si rivela più difficile nonché meno efficace se confrontato con gli automatici di ultima generazione, mentre tra le compatte sportive solo Renault ha scelto di passare all’automatico. Il doppia frizione EDC della Clio RS Monaco GP è veloce nelle cambiate e il pilota, per cambiare in modalità manuale, può scegliere tra i bei paddle in alluminio fissati al piantone del volante e la leva, che va spostata in avanti per scalare e indietro per passare al rapporto successivo. E fin qui, tutto perfetto. Quello che manca a questo cambio è la rapidità nell’assecondare il volere del pilota: premendo il paddle bisogna sempre aspettare qualche attimo di troppo prima che si passi al rapporto successivo. Almeno nella modalità di guida standard, perché premendo il tasto RS e selezionando la modalità Sport, le cose cambiano. Ma è solo nella modalità Race che soddisfa veramente, anche se vengono disattivati i controlli di trazione e stabilità. Non il massimo in termini di sicurezza per chi non è un asso al volante, anche perché la Clio RS Monaco GP, come vedremo più avanti, deve essere domata da mani esperte quando la si porta al limite senza aiuti elettronici. Di sicuro con l’automatico a doppia frizione manca lo stesso coinvolgimento che offre un cambio manuale, in compenso rende le prestazioni più accessibili a tutti, e quando ci si vuole rilassare basta mettere la modalità automatica per lasciar fare tutto a lui. Un gran bel vantaggio per chi guida spesso in mezzo al traffico.


In conclusione

Non pensiate che la Renault Clio RS Monaco GP sia un’auto facile e noiosa solo perché non ha più quel vecchio aspirato affamato di giri e ha perso il pedale della frizione. Dove la Clio è rimasta della “vecchia scuola”, è nel telaio. Uno di quelli reattivi, con un anteriore preciso nell’inserimento e un posteriore che entra in gioco aiutando l’inserimento in curva. Nelle staccate più aggressive (i freni sono davvero tosti), o anche rilasciando il gas mentre ci si butta in curva, le ruote posteriori scivolano provocando controllabili sovrasterzi. I non esperti possono sempre affidarsi ai controlli elettronici (l’ESP è di serie e di default è sempre inserito), ma con la Clio RS Monaco GP si può disinserire tutta l’elettronica e impegnarsi per domarla portandola al limite. Meglio in pista però, perché quando si fa sul serio diventa impegnativa. Passiamo allo sterzo: buono, progressivo, ma non comunicativo come avremmo voluto. In sostanza la Clio RS Monaco GP è molto diversa dalla sue antenate. E’ più matura, più facile, più sicura e anche più comoda. Ma è velocissima e resta capace di regalare grandi soddisfazioni alla guida.


Le concorrenti

Le dirette competitor della Renault Clio RS Monaco GP sono la Peugeot 208 GTi (22.200 euro), tanto per restare Oltralpe, la Ford Fiesta ST (21.750 euro), che ha 18 CV in meno ma è la più sportiva (nel bene e nel male), e la Suzuki Swift Sport (18.800 euro), che ha solo 136 CV ma ha un “millesei” aspirato molto grintoso. Ed è l’unica, la Swift Sport, ad essere disponibile nella carrozzeria a 5 porte(19.500 euro), proprio come la Clio RS Monaco GP. E poi c’è la Subaru BRZ (30.150 euro), che fa categoria a sé: è una leggera coupé a 2 posti con motore Boxer aspirato da 200 CV, sicuramente poco versatile e con interni semplici ed economici, ma l’unica ad offrire la trazione posteriore. Di serie limitate, però, al momento c’è solo lei: l’esclusiva Clio RS Monaco GP.


Prezzo e dotazione

Rispetto alla Clio RS l’edizione limitata Monaco GP richiede un esborso supplementare di 1.200 euro: il suo prezzo di listino è di 24.950 euro. Ma si tratta di una serie limitata di 750 esemplari, dei quali solo 250 destinati all’Italia. Questo è il prezzo dell’esclusività, ma potrebbe rivelarsi conveniente in fatto di tenuta del valore; inoltre la dotazione di serie è più completa, includendo anche gli interni in pelle con sedili anteriori riscaldabili. Particolarmente ricco il sistema di infotainment: gli amanti dei dispositivi elettronici avranno di che divertirsi con l’RS Monitor 2.0 che fornisce una miriade di dati sulla vettura.