La monovolume sta alla Renault come la crema spalmabile di cioccolato e nocciole sta alla Ferrero. In sostanza, l’ha inventata lei: la prima fu l’Espace, nei lontani anni Ottanta. Negli anni Novanta introdusse il concetto di monovolume compatta lanciando Mégane Scénic, premiata come “Auto dell’Anno 1997”. La sua erede è Renault Scénic.
COME SI PRESENTA
Come un mix tra una monovolume e una crossover. Devo dargliene atto, la Casa francese è riuscita a creare una tendenza con le due “nonne” della Scénic. Ma le mode, si sa, sono mutevoli. Oggi l’oggetto dei desideri sono le SUV e le crossover e per questo motivo l’ultima generazione di Renault Scénic si presenta con le ruote da 20 pollici di serie su tutta la gamma e un parabrezza più inclinato di prima.
Il risultato è un abitacolo da monovolume e un design che tende alla famiglia delle crossover. Vista di profilo la Scénic è muscolosa e attraente. Dentro è luminosa e ben rifinita, ma soprattutto offre tante soluzioni che saranno apprezzate dalle famiglie per le quali lo spazio non basta mai. Qualche esempio? Il portaoggetti davanti al passeggero è enorme, così come il tunnel centrale scorrevole (optional), capace di inghiottire chiavi, telefoni e portafogli di tutti i passeggeri. C’è anche un portaoggetti nascosto sotto i tappetini posteriori: una specie di nascondiglio, almeno finché qualche malintenzionato non lo viene a sapere. Sugli schienali dei sedili anteriori ci sono due tavolini in stile aereo, e sui vetri posteriori delle tendine parasole.
Il divano posteriore scorrevole (frazionato in due) permette di ottenere un bagagliaio enorme (oltre 700 litri) nella posizione più avanzata, mentre in quella più arretrata offre tre comodi posti ai passeggeri lasciando comunque più di 500 litri per i bagagli. E per le spedizioni all’Ikea viene in soccorso il sistema “One Touch”: basta premere un pulsante nel bagagliaio per abbattere tutti gli schienali dei sedili della seconda fila in un batter di ciglia.
Lo spazio in altezza riservato ai passeggeri posteriori è inferiore a quello delle classiche monovolume, come ad esempio la Citroen C4, e questo l’ho riscontrato anche sulla Mégane Grand Scénic provata a febbraio che, però, con i suoi 22 centimetri in più di lunghezza offre più agio per le gambe.
COME VA
La scelta di motorizzazioni diesel è ampia per la Renault Scénic. Ce n’è per tutti i gusti: si va dai 95 CV per i risparmiatori incalliti ai 160 CV per chi non vuole farsi mancare prestazioni di un certo livello. Ma solo quella da 110 CV e quella da 160 CV sono disponibili con il cambio automatico a doppia frizione EDC (di serie sulla più potente) ed è un vero peccato, perché avrebbe alzato il livello (già alto) di comfort.
La Scénic 1.6 dCi da 130 CV è brillante, a meno che non si utilizzi la modalità di guida “Eco” tra le cinque selezionabili attraverso sistema Multi-Sense. Non è necessario optare per la modalità “Sport” - che rende l’acceleratore fin troppo reattivo - perché in quella “Normal” risponde bene e riprende con brio grazie anche ai rapporti del cambio piuttosto corti.
La manovrabilità della leva non mi ha entusiasmato, e la frizione è piuttosto pesante. Personalmente rinuncerei a 20 CV di potenza per mettermi in garage la Scénic 110 CV EDC, ovvero quella con il cambio automatico. Oppure, meglio ancora, opterei per la 1.6 dCi 160 CV con cambio EDC di serie, che offre un’elasticità sconosciuta alla 130 CV (grazie al doppio turbo) e una spinta più consistente, mantenendo comunque i consumi allo stesso livello. È davvero un gran motore.
Passando alle sensazioni di guida, la Renault Scénic è confortevole, silenziosa (ad eccezione dei fruscii aerodinamici in autostrada) e ben ammortizzata nonostante le ruote da 20 pollici. È agile, con una buona tenuta di strada. Ma, ancora una volta, la Grand Scénic che avevo provato era ancora più maneggevole. Il motivo? Il sistema a quattro ruote sterzanti (4Control) montato sulla “sorella maggiore” regala una maneggevolezza incredibile alle basse velocità, e una stabilità esemplare a quelle più elevate. Peccato che non sia disponibile anche sulla più compatta Scénic.
QUANTO COSTA
Il prezzo della Scénic Bose 1.6 dCi 130 è di 30.000 euro. La dotazione è ricca: di serie ci sono il climatizzatore automatico bi-zona, il sistema multimediale R-link2 con navigatore GPS e schermo touch da 8,7 pollici, il sistema di frenata automatica d’emergenza, il riconoscimento della segnaletica stradale, le tendine laterali sui vetri posteriori, i sedili anteriori con tavolini posteriori, i sedili posteriori scorrevoli, il Renault Multi-Sense, e i vetri oscurati.
Se la volete automatica, sempre nell’allestimento Bose, la Scenic 1.5 dCi 110 CV EDC costa 31.600 euro, mentre la versione 1.6 dCi 160 CV EDC raggiunge i 33.650 euro.
POSSIBILI ALTERNATIVE
La sua concorrente francese è la Citroen C4, una monovolume compatta tradizionale, meno sportiva nel design ma più spaziosa per i passeggeri, soprattutto dietro. La Volkswagen Golf Sportsvan è più compatta e più bassa della Scénic, ha buone doti dinamiche ma non offre tutte quelle soluzioni “smart” della francese. L’altra concorrente tedesca (ma con origini americane) è la Ford C-Max, non proprio recente ma ancora valida.
A CHI SI RIVOLGE
A chi cerca le soluzioni pratiche di una monovolume compatta ma non vuole rinunciare a un design aggressivo e al passo coi tempi. La Renault Scénic non sarà più alla moda come lo era la Mégane Scénic vent’anni fa, ma il look è quello giusto.
PUNTI DI FORZA
- Ha molte soluzioni pratiche come il sistema One Touch, i tavolini posteriori e le tendine parasole
- La dotazione di serie è ricca; e anche negli allestimenti più economici non lascia a desiderare
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Lo spazio sul divano posteriore non è confortevole per i più alti
- La frizione è pesante: consiglio una versione con cambio automatico EDC