La Nissan Intelligent Mobility diventa materia di studio al Politecnico di Milano. Presso il prestigioso ateneo milanese Nissan ha tenuto una lezione sulla visione strategica che trasformerà la mobilità. Agli studenti è stato anche chiesto un parere sull’auto del futuro.
PARERI AUTOREVOLI
Il Politecnico di Milano è la migliore Università italiana, tra le prime 20 a livello mondiale secondo il World University Rankings by Subject. Un campione di 300 ragazzi, iscritti alle Facoltà di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale è stato invitato a rispondere ad un sondaggio. Alla domanda su quale tipo di alimentazione preferiscono, gli studenti per il 36% hanno risposto a favore dell’elettrico. Seguono l’ibrido (29%), la benzina (11%), l’idrogeno (10%), il diesel (9%) e il GPL e metano (5%). Una risposta che incoraggia la Casa giapponese a proseguire lo sviluppo intrapreso, di cui la Nissan Leaf rappresenta uno dei migliori frutti: dal 2010 la 100% elettrica ha venduto oltre 320.000 unità.
LE CRITICITÀ DELL’ELETTRICO
In linea con questa percentuale che premia l’auto elettrica, il 52% dei ragazzi è consapevole che la sostenibilità ambientale sia il tema più importante quando si parla di mobilità. In secondo luogo l’attenzione viene posta sulla sicurezza, identificata con i sistemi di assistenza avanzata alla guida (28%). Solo 3^, per certi versi in modo sorprendente considerata l’età degli intervistati, la connettività. Essa è fondamentale per il 20%. In realtà ciò che più interessa in tema di connessione è la possibilità di gestire i parcheggi e gli itinerari a seconda del traffico (57%); segue la possibilità di scambiare energia in modo bidirezionale sia con la rete sia con la propria abitazione (43%). Quest’ultimo desiderio è soddisfatto da Nissan mediante le tecnologie Vehicle-to-Grid e Vehicle-to-Home.
GLI INVESTIMENTI NECESSARI
Tornando alla mobilità elettrica, i giovani ingegneri sono consci che un’auto con sotto al cofano una batteria non possa bastare: il 48% del campione mette in primo piano la necessità di un aumento delle infrastrutture e il 24% una maggiore autonomia di percorrenza. Il prezzo è ritenuta una variabile prioritaria solo dal 20% del campione, seguito dai tempi di ricarica per il rimanente 8%.
MENO GUIDA, MENO STRESS
Interpellati anche sulla guida autonoma i giovani ingegneri non hanno dubbi: il 63% ne è affascinato e vorrebbe un’auto in grado di viaggiare da sola per evitare lo stress da traffico. Il 25% invece sogna mezzi capaci di spostarsi autonomamente per poter dedicare più tempo a sé stessi, per leggere, guardare film o navigare in rete. Infine il rimanente 12% impiegherebbe il tempo a disposizione per lavorare, studiare o dormire. Ma cosa ci vorrebbe per accelerare l’arrivo di veicoli intelligenti? Il 76% del campione assegna la priorità a tecnologie, infrastrutture e protocolli di integrazione, il 20% a normative e regolamentazioni e il 4% a campagne di informazione.