Tutti gli automobilisti, almeno una volta nella vita, si sono ritrovati senza la possibilità di poter usare la propria vettura a causa della batteria scarica. Per ricaricarla c'è chi si rivolge a un amico o a un parente, chi chiede l'assistenza di un meccanico e chi invece punta sul “fai da te”.
Di seguito troverete una guida completa a come ricaricare la batteria scarica di un'auto: che oggetti ci vogliono, come funziona il collegamento, etc...
La batteria dell'auto tende a scaricarsi se viene usata poco o anche se la vettura effettua tanti percorsi brevi. Tra le altre cause segnaliamo: corto circuito nell'impianto elettrico, impianto di illuminazione dimenticato acceso, riscaldatore ausiliario, generatore difettoso, regolatore di tensione del generatore difettoso, errore del dispositivo di controllo, utenze elettriche postmontate (come ad esempio il riscaldamento dei sedili) e la presenza di altri apparecchi come la radio, il navigatore e il frigorifero.
Molto spesso purtroppo, quando una batteria e' scarica l'auto non si accende più'
Altri segnali da tenere in considerazione possono essere la difficoltà di accensione, la debolezza dei fari, rumori simili a scoppiettii nella marmitta, accensione della spia della batteria sul cruscotto della propria auto.
Collegandola alla batteria carica di un'altra vettura o attraverso un caricabatterie esterno.
Il metodo più usato per ricaricare la batteria scarica di un'auto è quello di collegarla a quella di un'altra vettura attraverso due cavi elettrici (uno rosso e uno nero).
Quali caratteristiche devono possedere i cavi?
Avere un diametro di almeno 16 mm (almeno di 25 per modelli di grossa cilindrata).
Quali batterie possono essere collegate tra loro?
Quelle con la stessa tensione: 12 V con 12 V, 6 V con 6 V e così via.
Come posizionare le due vetture
Le due auto vanno posizionate su un fondo piano a motore spento e le batterie devono essere il più vicine possibili. Attenzione, però: le vetture non devono toccarsi (si rischia il cortocircuito).
Come collegare i cavi
Per collegare i cavi – facendo sempre attenzione a toccare con le mani solo le zone rivestite di plastica isolante e a fare in modo che i cavi non si trovino nelle vicinanze della ventola di raffreddamento o della cinghia di trasmissione - bisogna procedere in quest'ordine:
- collegare il morsetto del cavo rosso al polo positivo della batteria dell'auto funzionante
- collegare il secondo morsetto del cavo rosso al polo positivo della batteria dell'auto in panne
- collegare il morsetto del cavo nero al polo negativo della batteria dell'auto funzionante
- collegare il secondo morsetto del cavo nero a una parte metallica solida e non verniciata nel vano motore
Perché il secondo morsetto del cavo nero non va collegato alla batteria dell'auto in panne?
Perché potrebbe provocare danni seri alla batteria: le scintille generate potrebbero incendiare il gas fuoriuscito durante la ricarica.
Cosa fare dopo aver collegato in modo corretto le due vetture
Accendere il motore dell'auto funzionante e in seguito quello del veicolo in panne.
Se il veicolo in panne non riparte?
Il problema sta nei cavi non funzionanti o non idonei. Bisogna riprovare con cavi diversi.
Se il veicolo in panne riparte?
Bisogna scollegare i morsetti in quest'ordine:
- quello nero collegato alla parte metallica solida e non verniciata nel vano motore
- quello nero collegato alla batteria dell'auto funzionante
- quello rosso collegato al polo positivo della batteria dell'auto in panne
- quello rosso collegato al polo positivo della batteria dell'auto funzionante
Cosa fare una volta scollegati i cavi
Dopo aver scollegato i cavi bisognerebbe percorrere diversi chilometri al volante della propria auto per ricaricare la batteria. Il mezzo andrebbe anche portato in officina: spesso quando una batteria si scarica in questo modo significa che va sostituita.
L'avviatore di emergenza è la soluzione migliore per ricaricare la batteria scarica di un'auto in quanto non richiede l'aiuto di un'altra vettura. Si tratta di una specie di powerbank che fornisce l'energia necessaria per riavviare il veicolo o, più semplicemente, per ricaricare la batteria delle vetture usate poco o per brevi tratti. Attenzione: alle basse temperature può perdere efficacia.
quanti tipi di avviatori d'emergenza esistono?
Ci sono quelli con batteria al piombo (ingombranti, costosi e pesanti, integrano spesso un compressore per gonfiare gli pneumatici e vanno caricati ogni due mesi in inverno e ogni mese in estate) che vanno ricaricati dopo l'acquisto e dopo ogni utilizzo e non vanno mai lasciati in stato di scarico totale e ci sono quelli con batteria al litio.
Questi ultimi possono avviare veicoli con batteria da 12V (con una cilindrata massima di 5 litri se a benzina e di 3 litri se diesel) ma anche computer portatili e smartphone: la carica va controllata ogni tre mesi.
Come collegare l'avviatore di emergenza
Per collegare l'avviatore di emergenza alla batteria bisogna procedere in quest'ordine:
- posizionare la pinza rossa sul polo positivo della batteria
- posizionare la pinza nera su una parte metallica solida e non verniciata nel vano motore
Cosa fare dopo aver collegato in modo corretto l'avviatore di emergenza alla batteria scarica dell'auto
Accendere l'avviatore e in seguito accendere il motore del veicolo in panne.
Cosa fare dopo che il veicolo in panne è ripartito
Scollegare i morsetti in quest'ordine:
- quello nero collegato alla parte metallica solida e non verniciata nel vano motore
- quello rosso collegato al polo positivo della batteria
in quali casi gli avviatori d'emergenza non bastano?
Gli avviatori d'emergenza difficilmente riescono a far ripartire un'auto con una batteria inutilizzata per lungo tempo: l'inutilizzo porta infatti ad avere accumulatori solfatizzati o difettosi.
Controllarla regolarmente (tensione, stato di carica, potenza di accensione e dispersione di corrente in auto), smontarla e collegarla a un caricabatterie quando non viene usata per lungo tempo, conservarla in un luogo fresco, ispezionarla almeno una volta ogni sei mesi (una volta al mese in inverno), verificare che sia ben fissata nel vano, che le parti in metallo siano ben lubrificate e che i morsetti siano stabili, evitare scaricamenti eccessivi, premere sulla frizione durante la fase di accensione e spegnere radio, condizionatore o riscaldamento ausiliario prima dell'accensione.
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