La Dacia Duster di terza generazione cambia tantissimo restando sempre se stessa: un’auto pratica, spaziosa, robusta, dalla fortissima personalità. Migliora la sicurezza, e per la prima volta è disponibile anche ibrida sia con tecnologia mild-hybrid sia full-hybrid; e resta in gamma la Duster GPL. I prezzi? Si parte da meno di 20 mila euro per la GPL, la bestseller in Italia.
Non importa se l’abitacolo non prevede materiali morbidi al tatto e se non sono presenti tecnologie raffinate (che poi, in molti, non utilizzano nemmeno): la Dacia Duster è un’auto attraente e incredibilmente di tendenza. La prima generazione lanciata nel 2010 ha cambiato la percezione del marchio stesso, prima visto come super-economico e, da quel momento in poi, caratterizzato dal buon rapporto qualità/prezzo.
La Duster ha tantissimi fan, e ne comprendo il motivo: in un segmento dove in pochi osano nello stile, al fine di creare modelli che possano piacere a tutti, il costruttore rumeno è riuscito a dare una forte personalità alla sua SUV compatta.
Una caratteristica, questa, che spesso divide, della serie “o la ami o la odi”; ma Dacia ha fatto talmente bene da aver creato un modello diverso dagli altri e apprezzato da tutti.
Come tutti modelli di successo, la Dacia Duster si è sempre evoluta senza grossi stravolgimenti. La terza generazione è sì cambiata tantissimo, eppure ha mantenuto un forte legame con le due generazioni precedenti: tutte mettono in mostra una sfacciata robustezza e non hanno ceduto allo stile ammiccante e sportiveggiante molto gettonato in questo segmento, che di sportivo in fin dei conti non ha nulla.
In breve, la terza generazione di Duster ha guadagnato: un nuovo schermo dell’infotainment da 10 pollici rivolto verso la plancia con Apple CarPlay e Android Auto wireless (a partire dall’allestimento intermedio Expression), il sistema “YouClip” per mettere accessori dove possono servire, la strumentazione digitale (a partire dalla Expression), più spazio nell’abitacolo, e nuovi motori ibridi.
Le dimensioni sono quasi le stesse di prima, ma la nuova piattaforma (condivisa con Renault Clio e Captur di ultima generazione) ha consentito di sfruttare meglio lo spazio interno.
La gamma è stata razionalizzata in modo intelligente: la versione 1.0 3 cilindri turbo è disponibile solo con impianto GPL, scelta dal 70% dei compratori italiani. E poi sono state introdotte due versioni ibride.
Partiamo dalla besteller, la Duster Eco-G 100 con il brillante motore bi-fuel benzina e GPL: monta il piccolo 1.0 3 cilindri turbo da 100 Cv abbinato al cambio manuale a 6 marce e, con il suo prezzo inferiore ai 20 mila euro, è la più economica della gamma.
È da sempre molto apprezzata perché abbina i bassi costi di utilizzo a un prezzo di listino di poco superiore alla versione esclusivamente a benzina con lo stesso motore, non più presente sulla nuova Dacia Duster.
La versione 1.2 3 cilindri turbobenzina mild-hybrid da 130 Cv con cambio manuale a 6 marce viene proposta sia a trazione anteriore sia 4x4.
Costa 1.500 euro in più rispetto alla meno potente versione a GPL a parità di allestimento (si parte da quello intermedio Expression). La trazione 4x4 ha un costo di 1.500 euro.
Questa versione monta il sofisticato powertrain full-hybrid che vede l’abbinamento di un 1.6 4 cilindri a benzina aspirato da 91 Cv e 148 Nm e due motori elettrici, uno da 49 Cv e 205 Nm che dà trazione alle ruote e l’altro con funzione di starter.
La Duster Hybrid è l’unica della gamma con il cambio automatico: si tratta del Multimode a 4 marce con innesto a denti senza frizione.
La versione mild-hybrid ha un bel tiro, e sostituisce la Duster diesel nella variante 4x4. E lo fa alla grande, in quanto più potente e quasi con lo stesso valore di coppia massima (130 Cv e 230 Nm vs 115 Cv e 260 Nm).
Partiamo dalla 2WD: riprende bene ai bassi regimi e ha un discreto allungo. Sulla carta è la più veloce della gamma, l’unica che scende sotto i 10 secondi nell’accelerazione da 0 a 100 km/h. Non c’è la possibilità di avere il cambio automatico, ma il motore è elastico e si riprende bene anche ai bassi regimi. Si è dimostrata comunque più silenziosa del modello precedente, il nuovo telaio fa una grande differenza in termini di tenuta di strada e lo sterzo è più preciso, dunque nel complesso c’è stato un grande passo avanti.
La Duster 4x4 è molto simile nella guida se non per le marce più corte, ma non tanto corte come quelle della precedente Duster 1.5 diesel 4x4, che con il suo "primino" era quasi come se avesse le ridotte sempre inserite.
Con questa motorizzazione full-hybrid la Duster non è mai stata tanto virtuosa in termini di consumo, e così tanto tanto raffinata. Parte sempre in modalità elettrica perché il cambio automatico non ha la frizione, dunque alle basse velocità è scattante e silenziosa. A quelle più alte si sente la peculiarità del cambio automatico Multimode a 4 rapporti (a cui se ne aggiungono due del motore elettrico), talvolta lento nella risposta. Quando manca potenza, ad esempio nelle salite autostradali, l’1.6 4 cilindri aspirato sale di giri bruscamente.
La Duster è un brand all’interno del brand Dacia; si tratta della terza generazione, ed è più affascinate che mai. Aggiunge un po’ di tecnologia senza esagerare, e i sei “Youclip” consentono di configurare l’abitacolo con accessori in diversi punti, tra cui una torcia nel vano bagagli per un’illuminazione supplementare, due tablet e un porta-bevande dedicati ai passeggeri posteriori, una borsa porta-oggetti rivolta al passeggero anteriore, e il porta-smartphone. Potrà sembrare banale ma è un’attenzione a chi vive l’auto, e può fare la differenza.
Non c’è alcun dubbio, la Dacia Duster è un’auto migliore di quanto il suo prezzo di listino: la più equilibrata Duster GPL Expression costa 21.400 euro, quanto un’utilitaria di un marchio generalista (ad eccezione di Dacia, ovviamente). E questa terza generazione non può che essere un grande successo.
La Duster GPL parte da 19.700 euro nell’allestimento Essential, la Duster mild-hybrid 1.2 TCe 2WD parte da 22.900 euro nell’allestimento intermedio Expression e la versione 4x4 da 25.400 euro. La Dacia Hybrid, infine, parte da 26400 euro.
Essential: disponibile solo su Duster GPL, prevede di serie solo il necessario, nulla di più: climatizzatore manuale, cruise control, Bluetooth, vetri elettrici anteriori, e sensori di parcheggio posteriori. I cerchi sono in acciaio. Manca lo schermo del sistema multimediale, ma si può posizionare al centro della plancia il proprio smartphone. È l’allestimento meno richiesto.
Expression: costa 1.700 euro in più rispetto a quello Essential e aggiunge, tra le altre cose, 4 vetri elettrici, il sistema multimediale con schermo da 10 pollici compatibile con Android Auto e Apple CarPlay wireless, il sensore pioggia per i tergicristalli, la telecamera posteriore, e i cerchi in lega da 17 pollici.
Journey ed Extreme: entrambi costano 1.500 euro in più rispetto a quello Expression, ma hanno una caratterizzazione estetica diversa, più urbana nel caso del Journey e più avventurosa nel caso dell’Extreme, con sedili e tappetini lavabili, barre modulari sul tetto, ed elementi in color rame.
In termini di dotazione i due allestimenti top di gamma prevedono, tra le altre cose, il climatizzatore automatico, la chiave elettronica Key Less Entry, il caricatore per smartphone a induzione, il navigatore GPS integrato sempre connesso, e i cerchi in lega da 18 pollici. L’80% dei clienti sceglie proprio questi due allestimenti.