La Hyundai Kona elettrica è tutta nuova: più grande, più spaziosa, e più tecnologica. E poi, sebbene venga proposta anche con motorizzazioni endotermiche, è un’auto “nativa elettrica” (prima era il contrario). Prevede due tagli di batteria di 48,4 e 65,4 kWh, con rispettivamente 156 e 218 Cv di potenza e un’autonomia di 377 e 514 km nel ciclo WLTP.
| INDICE |
| La Hyundai Kona elettrica in breve |
| Test drive: come va la Hyundai Kona Electric |
| Verdetto |
| Allestimenti e prezzi di listino |
Dopo 6 anni di carriera, la SUV compatta elettrica si rinnova da cima a fondo. A partire dal suo design, caratterizzato dalla sottile striscia luminosa a LED sia sul frontale sia in coda.
Le dimensioni si avvicinano a quelle di una C-SUV, dunque di un segmento superiore: la nuova Kona EV è lunga 4,35 metri, ben 14 centimetri in più rispetto alla precedente, e il passo di 2,66 metri - 6 centimetri in più - fa la differenza in termini di abitabilità, alla quale contribuiscono anche i sedili anteriori più sottili, ma non certo meno confortevoli di prima.
È davvero sorprendente lo spazio a disposizione sulla panca posteriore, così come impressiona positivamente il bagagliaio con capienza di 466 litri (identico a quello delle versioni termiche) a cui si aggiunge un pozzetto anteriore di 27 litri, perfetto per riporre i cavi di ricarica.
L’abitacolo riprende lo stile delle due sorelle maggiori elettriche, ovvero Ioniq 5 e Ioniq 6, alle quali si sono ispirati i designer anche per i gruppi ottici in stile pixel. I protagonisti sono i due schermi da 12,3 pollici di serie, uno dedicato alla strumentazione e l’altro al sistema multimediale. La leva per selezionare marcia avanti, retro, folle e parking sparisce dal tunnel centrale; al suo posto c’è un selettore ancorato al piantone dello sterzo.
Capitolo autonomia: la quantità di chilometri percorsi dalle due versioni nel ciclo misto WLTP con un pieno di energia dipende dalla grandezza dei cerchi, come su tutte le auto. Con la batteria da 65,4 kWh, ad esempio, si passa dai 514 con i cerchi da 17 pollici ai 454 km con quelli da 19 pollici. Nel ciclo urbano, invece, l’autonomia è di rispettivamente 683 e 578 km.
Prima di partire virtualmente con il test drive, è interessante notare due cose della nuova Kona elettrica. La prima è che la si può usare per cedere corrente elettrica come se fosse una presa a 200 Volt, ad esempio per caricare una bici, utilizzare un grill elettrico o qualunque altro elettrodomestico. La carica bidirezionale è una cosa rara su un’auto elettrica, anzi, rarissima.
La seconda, utile quando la si ricarica alle colonnine, è il bocchettone anteriore, ben più comodo rispetto a quello laterale. I parcheggi creativi per collegare i cavi lunghi appena 2 metri con la Kona elettrica non servono.
Partiamo, stavolta in senso letterale, con la versione da 218 Cv e batteria da 65,4 kWh, quella giusta per coprire lunghe distanze senza patemi riguardo all’autonomia. L’accelerazione è poderosa (8,1 secondi per lo “0-100”) e allo stesso tempo progressiva, mentre in quella precedente era inutilmente brutale, tanto da poterti permettere di lasciare decine di metri di gomma bruciata sull’asfalto. Il suo comportamento era esilarante, senza dubbio, ma aveva un che di insensato. La velocità massima è di 172 km/h.
In questa variante top di gamma la nuova Kona è veloce, ed è un’auto ben più matura. Il salto generazionale è enorme in termini di comfort, controllo delle prestazioni, e qualità percepita.
È anche molto pratica, sia per la carica bidirezionale sia per le soluzioni intelligenti, come per esempio i sedili non solo riscaldati ma anche ventilati, rari in questo segmento. La ricarica induttiva dello smartphone è ormai diffusa, ma sulla Kona avviene in tempi rapidi, anche per evitare la “cottura” della batteria e un suo rapido deperimento.
La guida è intuitiva, facile, e il merito va anche all’intensità rigenerativa che si può gestire manualmente attraverso i paddle al volante: si va dalla guida con un solo pedale alla funzione “veleggiamento”, in cui l’auto procede per inerzia. Se ci si avvicina all’auto davanti la forza rigenerativa aumenta in autonomia per mantenere una discreta distanza di sicurezza recuperando allo stesso tempo energia. È possibile attivare la rigenerazione massima tenendo premuta la paletta sinistra, e passare alla modalità automatica tenendo premuta quella a destra.
La plancia prevede molti pulsanti fisici “vecchia scuola”, e questa è un’ottima notizia perché sono i più intuitivi. Ogni volta che si accende l’auto, però, servono alcuni passaggi dallo schermo centrale per disattivare l’avviso di superamento del limite di velocità (basta 1 km/h in più di tachimetro per far partire l’allarme) e il sistema che si accorge se distogli per pochissimi attimi lo sguardo dalla strada. D’accordo la sicurezza, ma così è fin troppo.
Il termine B-SUV le sta stretto: per spazio a bordo, tecnologia, autonomia e qualità Hyundai Kona elettrica offre davvero molto. Lo stile è originale, così come quello di tutta la gamma elettrica che comprende anche la Ioniq 5 - che sembra uscita da un film cyberpunk - e la filante berlina Ioniq 6.
Le prestazioni sono brillanti, seppure non esplosive, e il comportamento su strada è da Sport Utility, dunque non ama essere strapazzata troppo tra le curve. Le dimensioni saranno anche da compatta, ma il peso elevato, a causa delle batterie, si fa sentire.
La gamma è molto semplice: la Hyundai Kona elettrica da 156 Cv con batteria da 48,4 kWh è proposta nell’allestimento X Line a 42 mila euro.
La versione da 218 Cv con batteria da 65,4 kWh, invece, è proposta nell’allestimento top di gamma X Class a 49.900 euro.
