La Mazda CX-80 è la sorella maggiore della CX-60: con lei condivide il panale e i motori, ma è più lunga di 25 centimetri e può ospitare fino a 7 passeggeri. Grazie ai suoi 5 metri tondi tondi di lunghezza va a competere con le grandi Sport Utility a 7 posti attualmente sul mercato.
INDICE |
La Mazda CX-80 in breve |
Test drive: la prova della Mazda CX-80 diesel |
Prezzi e concorrenti della Mazda CX-80 |
La CX-80 è l’auto più spaziosa mai costruita da Mazda, ed è disponibile sia a 7 posti sia in un’interessante configurazione a 6 posti.
Due i motori in gamma: un grande diesel 3.3 6 cilindri in linea mild-hybrid 48 Volt da 249 Cv e 550 Nm, e un powertrain ibrido ricaricabile da 327 Cv e 500 Nm con motore termico 2.5 a benzina e batteria da 17,8 kWh. Entrambi con trazione integrale e cambio automatico a 8 marce.
Gli interni hanno un’impostazione piuttosto tradizionale, con la strumentazione digitale visualizzata su uno schermo da 12,3 pollici racchiuso all’interno di un cruscotto, e uno schermo del sistema multimediale (provvisto dell’assistente vocale intelligente Alexa) lungo e stretto, anch’esso con con diagonale da 12,3 pollici, posizionato a sbalzo ben lontano dal posto di guida.
Lo stile dell’abitacolo varia in base all’allestimento: quello Homura si caratterizza per i rivestimenti in pelle Nappa di colore nero e finiture in Gun Metal, mentre in quello Takumi c’è la pelle Nappa bianca con finiture in vero legno d’acero.
L’allestimento d’ingresso Exclusive Line, invece, prevede rivestimenti in tessuto e una dotazione meno ricca.
L’altro aspetto che cambia in base all’allestimento è la configurazione dell’abitacolo: a 7 posti per Homura e Takumi, e a 6 posti per Homura Plus e Takumi Plus, che prevedono due comode poltrone separate tra loro nella seconda fila al posto della classica panca.
Nella Takumi Plus si aggiunge anche un imponente tunnel centrale con portabicchieri e vano portaoggetti, ma la sua assenza rende possibile spostarsi dalla seconda alla terza fila o viceversa, e lasciare lo spazio per una grande borsa o un paio di zaini.
Lo spazio nella terza fila, come nella maggior parte dei casi, è adeguato per due bambini, ma è sufficiente anche per due adulti, pur con un livello di comfort inferiore rispetto a chi si accaparra i posti in seconda fila, soprattutto perché il pavimento alto costringe a una posizione poco distesa.
La capacità di carico di 258 litri è piuttosto bassa, anche rispetto ad alcune concorrenti, mentre i 687 litri abbattendo la terza fila sono un buon valore, anche se non tra i migliori del segmento.
La versione ibrida plug-in soddisfa le esigenze di chi può ricaricare l’auto tutti i giorni a casa o al lavoro e, nel tran tran quotidiano, non supera i 40 km: solo in tal caso si sfrutta al meglio la tecnologia della CX-80 PHEV, che ha un’autonomia di 61 km in modalità 100% elettrica nel ciclo WLTP, dunque intorno 40 km reali.
Ma in questo segmento, e soprattutto per la maggior parte dei clienti, è la versione diesel a far gola. È la scelta più razionale se si percorrono lunghi tragitti, specie in autostrada. E per molti lo è anche dal punto di vista emozionale: è sempre più difficile trovarsi sotto il cofano un 6 cilindri in linea di ben 3,3 litri. Fa quasi impressione scriverlo, tanto sono rari i motori plurifrazionati, eppure è dannatamente efficiente in termini di consumi, con una media di 17,5 km/l ottenuta nel ciclo WLTP. Valore che ho superato, seppur di poco, nel percorso di prova, tra strade statali e autostrada da Monaco ad Augusta. In fondo si tratta di uno dei motori diesel più nuovi sul mercato, insieme a quello di Mercedes.
La Mazda CX-80 3.3L e-Skyactiv MHEV - così si chiama la diesel - si muove sorniona, con una souplesse che solo un 6 cilindri può offrire, e un sound pieno, corposo, ben lontano da quello di un 4 cilindri diesel.
La spinta è vigorosa, seppure non da incollarti al sedile, ma è quanto basta per rendere la guida estremamente piacevole. La potenza originale di questo motore di 254 Cv per il mercato italiano è stata intelligentemente tenuta sotto la soglia dei 250 Cv al fine di evitare il superbollo. In termini di prestazioni, raggiunge i 219 km/h di velocità massima e copre l’accelerazione 0-100 km/h in 8,4 secondi.
Le sospensioni ferme compensano l’assenza di quelle adattive disponibili sulle più agili (nonché costose) rivali tedesche, e tengono a bada il peso della CX-80 evitando che in curva si corichi come un transatlantico, senza però comprometterne il comfort. I viaggi in autostrada sono il suo pane, mentre nel misto stretto e in città lo sterzo è un po’ pesante, e non ha la stessa agilità delle concorrenti dotate di asse posteriore sterzante.
Il listino prezzi della CX-80 parte da 61.200 euro per l'ibrida plug-in e da 62.800 per la diesel.
Confrontandola con altre SUV a 7 posti, la Mazda CX-80 si colloca nel mezzo tra le più piccole ed economiche Hyundai Santa Fe, Kia Sorento, Peugeot 5008 e Skoda Kodiaq (solo l’ultima ha in gamma un motore diesel) e le più prestigiose e costose (ma con le stesse dimensioni della Mazda CX-80) Audi Q7, BMW X5, Mercedes GLE, Volvo XC90, e Land Rover Discovery.
Tornando ai marchi generalisti ci sono anche la Toyota Highlander, con dimensioni e prezzi simili a quelli della CX-80, e la Ford Ranger di penultima generazione, che però costa più di 90 mila euro nell’unica versione a benzina ibrida plug-in.