Le edizioni limitate sono da sempre un must della spider più venduta al mondo, già a partire dalla NA lanciata nel 1989. La Mazda MX-5 30th Anniversary è stata realizzata nel 2019 per festeggiare il suo trentesimo anniversario. Si tratta di una Limited Edition prodotta in soli 3.000 esemplari - di cui 90 per l’Italia - basata sulla versione top di gamma con motore 2.0 da 184 CV e differenziale autobloccante.
Come si presenta
La Miata, per chiamarla con il nome del suo debutto al Salone di Chicago nel 1989, la conoscono tutti: è, semplicemente, la spider più amata - e venduta - del mondo. La variante RF con tetto rigido apribile è affascinante quanto la più classica roadster con il romantico tetto in tela, ma allo stesso tempo offre un pizzico di praticità in più.
La quarta generazione - sigla ND, per chi non lo sapesse - è quella che negli ultimi anni si è più avvicinata al concetto della prima generazione di MX-5, sigla NA. Le sue dimensioni mini non sono l’ideale per i più alti e l’abitacolo angusto rappresenta una forte motivazione per ritrovare il proprio peso forma.
Al contrario della maggior parte delle automobili giapponesi, Mazda incluse, la MX-5 ha sempre avuto un’armonia delle forme invidiabile. Ovviamente i gusti sono gusti, e per quanto mi riguarda trovo affascinante anche la MX-5 NB, quella prodotta nel periodo più buio del marchio di Hamamatsu, sotto il cappello di Ford.
L’ultima MX-5, invece, la trovo semplicemente sublime, proprio come la sua antenata che l’anno scorso ha compiuto trent’anni. Anche nella variante “targa” con apertura automatica del tetto rigido.
Il colore Racing Orange dedicato alla 30th Anniversary esprime al meglio le sue qualità, e crea un contrasto piacevole con i cerchi in alluminio forgiato da 17 pollici firmati Rays, anch’essi realizzati ad hoc per questa edizione limitata partendo dal modello ZE40 usato sulle MX-5 da competizione. Tornando al Racing Orange, si tratta di una tinta lucida completamente nuova - dunque non ripescata da edizioni precedenti - ispirata al giallo della prima MX-5 presentata a Chicago trentun anni fa.
Come va
Lo stile iconico sempre fedele a se stesso nasconde una meccanica romantica, d’altri tempi. Non vecchia, attenzione: la tecnologia non manca. Però la ricetta è sempre la stessa, ed è la forza di questo modello che fa del piacere di guida il suo più grande orgoglio. La base di tutto è il peso contenuto in 1.055 kg a vuoto (40 in più rispetto alla spider) a cui si aggiungono la trazione posteriore con differenziale autobloccante meccanico, il motore aspirato, e un cambio manuale esemplare dagli innesti corti e precisi.
Mettersi al volante della MX-5 è un’esperienza. E non importa se avete guidato auto più veloci e potenti, semplicemente è un’altra cosa. Se le priorità sono l’accelerazione bruciante e la stabilità non è l’auto giusta: le moderne compatte sportive sovralimentate la spuntano nella voce 0-100, e la loro stabilità a prova d’errore le rende spesso molto facili anche ai piloti meno esperti.
Sulla MX-5 il controllo dell’auto è in mano al driver. Le reazioni sono schiette, a volte brusche, e ogni comando restituisce un feedback immediato e fisico, dallo sterzo al cambio, passando per il pedale del gas. E questo ne fa un’auto incredibilmente piacevole anche alle andature normali.
Il motore aspirato 2.0 4 cilindri da 184 CV è corposo anche ai bassi regimi, dunque si può riprendere in 5a marcia da 40 km/h senza alcun segno di affanno e salire con una bella progressione fino ai 7.500 giri.
Agile e propensa al sovrasterzo, dà il massimo nel misto stretto. Sulle strade più veloci, invece, richiede una mano esperta per essere portata al limite perché tra il passo corto e l'assetto morbido è piuttosto nervosa nelle reazioni. In ogni caso c’è sempre l’ESP a vigilare sugli errori del driver.
Infine, spider o RF? La prima è la più iconica, la seconda ha il fascino delle auto “targa”, di cui la Porsche 911 è la più celebre nella storia ed è tutt’ora la più elegante. Estetica a parte, solo sulla spider scompaiono sia i montanti sia il lunotto posteriore, di conseguenza ci sono più vortici d’aria quando si viaggia a cielo aperto. In entrambi i casi, la rumorosità in autostrada è elevata, anche col tetto chiuso.
Il prezzo della Mazda MX-5 RF 30th Anniversary
La MX-5 RF Trentesimo Anniversario costa 36.750 euro, mentre la versione con il tetto in tela è in listino a 34.250 euro, 2.500 in meno. La dotazione è ricca e comprende, tra le altre cose, la vernice Racing Orange, i sedili Recaro in pelle e Alcantara, l’impianto audio Bose, le sospensioni sportive Bilstein e i fari full LED.
Possibili alternative
Sul mercato non ci sono (più) concorrenti dirette della MX-5, ma le gemelle Toyota-86 e Subaru BRZ, pur essendo delle coupé, sono le due auto che più si avvicinano per filosofia alla spiderina giapponese.
A chi si rivolge
Con oltre 1 milione di esemplari venduti dal 1989 e un numero incalcolabile di fan club nel mondo, la Mazda MX-5 viene apprezzata da automobilisti di tutte le età.
L’abitacolo stretto e il bagagliaio minuscolo non ne fanno di certo un’auto pratica, ma chi ama guidare non può rimanerle indifferente.
Tra l’altro è un’ottima seconda auto, anche nella versione d’ingresso con motore 1.5, il cui prezzo parte da poco più di 30 mila euro.
Punti di forza
- La 30th Anniversary ha tutto il fascino dell’edizione limitata, e il colore Racing Orange fa la differenza
- Il piacere di guida è unico, dal sapore rétro
- I costi di gestione sono contenuti, consumi compresi
Punti di debolezza
- L’abitacolo è piccolo e il bagagliaio minuscolo
- I fruscii aerodinamici si fanno sentire a velocità autostradale, anche a tetto chiuso