Proprio come la Clio con la quale condivide la piattaforma, la Renault Captur è nata sotto una buona stella. Ha cavalcato l’onda delle piccole SUV - in gergo B-SUV - che hanno conquistato il mercato italiano. Vediamo come cambia con il restyling.
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La Renault Captur 2024 in breve |
Test drive: la prova della Captur E-Tech, l’ibrida full-hybrid |
I prezzi di listino |
Le modifiche sono sostanziose, a cominciare dall’estetica aggiornata soprattutto nel frontale con gli stilemi che ritroviamo sugli ultimi modelli Renault. La griglia e i gruppi ottici sono più sottili, e compare orgoglioso il nuovo logo al centro. Al posteriore le differenze sono meno visibili a colpo d’occhio, mentre si nota la maggiore muscolarità della carrozzeria.
L’abitacolo è stato migliorato con l’uso di materiali più raffinati - migliori rispetto anche a quelli di molte concorrenti - e soprattutto debutta l’’infotainment con Google integrato, un plus enorme, e un unicum nel segmento delle B-SUV: avere il sistema multimediale con i servizi Google è una svolta.
In pochi utilizzano i sistemi proprietari delle Case automobilistiche, e non dover collegare lo smartphone per avere a disposizione Google Maps è fantastico.
Gamma motori. Per chi non lo sapesse, il diesel è scomparso già da tempo insieme alla versione ibrida plug-in, che con la sua batteria ricaricabile era pesante e costosa (come la maggior parte delle ibride plug-in). A fare le veci di entrambe le motorizzazioni c’è l’ibrida di tipo full-hybrid E-Tech da 145 Cv, la più virtuosa della gamma in termini di consumo.
La versione d’ingresso è la 1.0 3 cilindri turbobenzina da 90 Cv, che con le sue prestazioni tranquille è adatta soprattutto all’uso cittadino ed extraurbano. Con 800 euro in più si può avere anche nella doppia alimentazione benzina e GPL con potenza di 100 Cv, e non c’è dubbio che ne valga la pena nella maggior parte dei casi. Le prestazioni sono addirittura migliori, e il risparmio sui costi di percorrenza è garantito.
Volete una B-SUBV brillante? La Captur 1.3 TCe mild-hybrid da 160 Cv con cambio automatico doppia frizione EDC è l’auto giusta. Monta lo stesso 4 cilindri turbo della Classe A 200 e scatta da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi.
Di tutta la gamma, la Captur E-Tech è senza dubbio la più efficiente: 21,7 km/l nel ciclo misto WLTP nell’allestimento Techno e 21,3 km/l in quello Espirt Alpine con cerchi più grandi. Uno dei pregi di questo powertrain, composto da un 1.6 4 cilindri a benzina da 94 Cv e da un motore elettrico da 49 Cv a cui si aggiunge un motogeneratore da 25 Cv, è la sua poca sete di benzina anche in autostrada, un ambiente non certo favorevole alle ibride.
Il meglio lo dà in città e sulle strade statali dove si muove per la maggior parte del tempo in modalità 100% elettrica.
Durante la prova il consumo è stato simile al valore dichiarato, con medie superiori ai 20 km/l ottenute senza particolare attenzione allo stile di guida.
Il cambio Multimode a 4 rapporti, a cui se ne aggiungono due del motore elettrico, prevede le partenze in elettrico, ed è un bel vantaggio nel traffico e ai semafori, dove la Captur si dimostra silenziosa e scattante. La ripresa in velocità, quando ad esempio serve effettuare un sorpasso, non è sempre immediata a causa del tempo impiegato dal cambio per scalare marcia.
Cominciando dalla meno costosa, si parte da 22.550 euro per la Captur a benzina TCe 90, 23.350 euro per la Captur a GPL Eco-G, 27.230 euro per la brillante Captur mild-hybrid 160, e 29.650 euro per la super efficiente Captur E-Tech 145 full hybrid.
Le versioni a benzina e GPL sono disponibili negli allestimenti Evolution e Techno, mentre le due ibride negli allestimenti Tchno e Esprit Alpine.