Super-parsimoniosa e decisamente scattante: la Suzuki Swift 1.0 Boosterjet Hybrid S è la versione ibrida con 112 CV di potenza che abbina consumi molto bassi a prestazioni brillanti. Ha dimensioni compatte, comode quando ci si muove in città, e sa divertire tra le curve. Ma non chiedetele un bagagliaio enorme.
COME SI PRESENTA
La nuova Suzuki Swift è rimasta sempre la stessa. Il design, aggiornato ai nostri tempi, ricalca quello del modello precedente. E non poteva essere il contrario, visto il successo riscosso da questa piccola (nelle dimensioni) grande utilitaria di Hamamatsu. Il peso, invece, è sceso di circa 120 kg, e questo è un gran risultato, perché migliora sia l’efficienza (vedi consumi e prestazioni) sia le doti su strada. Per intenderci, la Swift 1.0 Boosterjet Hybrid S, ovvero la versione ibrida, pesa 875 kg. Ben 65 kg in meno di una Panda, che appartiene a un segmento inferiore.
Capitolo dimensioni: la Swift si ferma a 3,84 metri di lunghezza. Pochi se la confrontiamo con alcune delle sue rivali come la Renault Clio (4,06 metri), la Ford Fiesta (4,04 metri) o la Peugeot 208 (3,97 metri). Se andiamo a guardare l’abitabilità però, si rivela spaziosa quanto basta per far viaggiare comodamente 4 adulti. Il suo bagagliaio, invece, non è dei più capaci del segmento, tuttavia bisogna tenere conto del notevole miglioramento rispetto alla precedente generazione, che faceva peggio di una Panda con appena appena 211 litri.
Parlando di miglioramenti, gli interni della nuova Swift hanno fatto passi da gigante. Come in quasi tutte le auto del marchio giapponese (resta esclusa la S-Cross) le plastiche sono rigide e qualche dettaglio è un po’ economico, ma il design della plancia, le nuove bocchette d’aerazione circolari e lo schermo in vetro del sistema multimediale contribuiscono a creare un ambiente piacevole. Danno un tocco di sportività il volante a 3 razze con fondo piatto e il cruscotto con strumenti circolari.
Il motore ibrido, nel caso della Swift 1.0 Boosterjet S da 112 CV con cambio manuale, è una scelta obbligata: per motivi di razionalizzazione della gamma il listino comprende la versione ibrida manuale oppure quella non ibrida - con lo stesso 1.0 3 cilindri turbo da 112 CV - con cambio automatico.
COME VA
Il propulsore ibrido della Suzuki Swift 1.0 Boosterjet Hybrid S è grintoso, quasi privo di vibrazioni e anche silenzioso. Lo spunto al semaforo è notevole e i consumi sono bassi. Nelle fasi di decelerazione viene immagazzinata energia utile per le fasi di accelerazione, e con una guida attenta si possono percorrere 16-18 km/l anche in città, mentre fuori dalla città si superano i 20 km/l. Sempre che non ci si faccia ingolosire dal brio del “millino” turbo.
Tornando al motore, quello della Swift 1.0 Boosterjet Hybrid S è diverso rispetto a quello della sua concorrente ibrida numero uno, ovvero la Yaris Hybrid: non può funzionare escludendo il motore a benzina, e il contributo della parte elettrica è senza dubbio inferiore. I vantaggi, però, non mancano: il peso del sistema ibrido è insignificante (appena 6,2 kg) e il costo rispetto alla versione a benzina è superiore di soli 1.000 euro.
Ma com’è fatto il sistema ibrido Suzuki? Al 3 cilindri turbo viene abbinato il sistema Integrated Starter Generator con funzione di alternatore (ricarica la batteria), di motorino d’avviamento e di boost per supportare il motore a benzina nelle fasi di spunto. La Swift Hybrid gode delle agevolazioni riservate alle auto ibride come i parcheggi gratis nelle strisce blu, l’ingresso nelle zone ZTL e l’accesso gratuito all’area C di Milano.
La Swift ibrida si comporta bene anche quando ci si lascia il traffico alle spalle. In autostrada mantiene una velocità di crociera senza sforzo, con una bella riserva di potenza per i sorpassi e per aumentare velocità. Nei percorsi extraurbani, invece, è campionessa di risparmio (ho superato i 26 km/l) e ha la grinta giusta per togliersi qualche soddisfazione alla guida. Il peso contenuto è un bel plus per il piacere di guida, seppure le sospensioni siano un po’ morbide per aggredire la strada. A vantaggio, ovviamente, del comfort. Le mie aspettative per la nuova Suzuki Swift Sport, attesa nei primi mesi del 2018, sono alte.
QUANTO COSTA
Poco meno di 19.000 euro (prezzo di listino senza considerare le promozioni in corso) con una dotazione di serie completa, per non dire ricca. Di serie ci sono il climatizzatore automatico, il cruise control adattivo, il navigatore satellitare con schermo touch da 7 pollici, la telecamera posteriore, i fari full led con accensione automatica, i sedili anteriori riscaldabili, la chiave automatica (in Suzuki la chiamano “Chiavintasca”), i cerchi in lega da 16 pollici e una serie di sistemi di sicurezza con un nome bizzarro ma comprensibile: “Attentofrena” (frenata automatica d’emergenza), “Guidadritto”, e “Restasveglio”.
La Swift 1.0 Boosterjet con cambio manuale è solo ibrida, mentre quella con cambio automatico è solo a benzina. Entrambe sono in listino intorno ai 19.000 euro: per essere precisi 18.890 euro la ibrida e 19.090 euro l’automatica.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Se non guardiamo alla più tradizionale Suzuki Baleno (equipaggiata con l’1.2 4 cilindri ibrido disponibile anche sulla stessa Swift e sulla Ignis), l’alternativa è la Toyota Yaris Hybrid. Il suo sistema ibrido prevede un motore elettrico potente (ben 65 CV) abbinato a un motore a benzina 1.5 da 74 CV, mentre la potenza combinata (inferiore a quella espressa singolarmente da ogni motore) è di 100 CV.
I consumi, per capirci, sono di 4,3 l/100 km per la Swift e di 3,3 l/100 km per la Yaris. In quanto alle prestazioni, però, prevale la Swift (195 km/h e 0-100 in 10,6 secondi vs 165 km/h e 11,8 secondi), e anche il prezzo di listino è più basso.
A CHI SI RIVOLGE
La doppia anima della Swift si adatta a chi usa l’auto in città e allo stesso tempo a chi desidera un’utilitaria briosa e divertente fuori dal traffico. Solo le famiglie con bagagli voluminosi potrebbero avere qualche problema: chi cerca spazi abbondanti può trovare, nello stesso segmento, modelli più adatti.
PUNTI DI FORZA
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Il motore 1.0 Boosterjet ibrido offre buone prestazioni e consumi bassi
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È compatta nelle dimensioni, ma spaziosa dentro
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Il piacere di guida: in città si guida con due dita, fuori città ha una bella grinta e buone doti stradali
PUNTI DI DEBOLEZZA
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Gli interni sono accoglienti ma con alcune finiture migliorabili
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Il bagagliaio è un po’ sotto la media del segmento