Compatta sì, ma con tutto quello che serve: la Suzuki Vitara 1.6 DDiS 4WD DCT è dotata di trazione integrale e cambio automatico a doppia frizione. Sotto il cofano c’è l’unità turbodiesel di origine torinese 1.6 da 120 CV che promette ottimi consumi e prestazioni brillanti. Mettiamola alla prova.
COME SI PRESENTA
Le dimensioni sono da B-SUV, con una lunghezza di 4,17 metri (13 in meno della S-Cross con la quale condivide il pianale) e con un abitacolo spazioso e confortevole. La Suzuki Vitara riprende il nome di quella che fu un vero e proprio successo tra le piccole fuoristrada tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta: aveva un design riuscito e dimensioni contenute. Proprio come il nuovo modello, che però è più votato all’asfalto rispetto a quello del 1988 con telaio a traverse e longheroni.
Che l’estetica della nuova Suzuki Vitara - esaltata dalla tinta bi-colore della carrozzeria - sia riuscita lo dimostrano i numeri, dato che in poco tempo è diventata la bestseller del marchio giapponese. L’attenzione per i dettagli si nota anche nell’abitacolo, dove viene ripresa la tinta della carrozzeria sulla plancia.
I materiali sono rigidi e robusti, di certo non lussuosi, ma nel complesso il risultato finale è piacevole alla vista, anche se con qualche dettaglio un po’ cheap. Soddisfa la grafica del sistema multimediale con schermo touch capacitivo da 7 pollici, che ha debuttato proprio sulla Vitara per poi diffondersi anche sugli altri modelli.
La versione con il cambio automatico a doppia frizione DCT, disponibile unicamente in abbinamento alla versione diesel 1.6 DDiS con trazione 4WD All Grip, rappresenta il top della gamma Vitara. Con un treno di pneumatici invernali diventa inarrestabile sulla neve, grazie alla trazione 4WD Allgrip con la modalità di guida Snow. E il rapido cambio automatico è un toccasana per contrastare lo stress da traffico.
COME VA
Uno dei punti di forza della nuova Suzuki Vitara, condiviso da molti modelli di Hamamatsu, sta nella leggerezza. I progettisti sono stati molto attenti a non appesantire inutilmente la vettura (appena 1.150 kg nella versione a benzina 2WD e 1.370 in questa versione diesel 4WD automatica), ovviamente senza risparmiarsi sull’uso di acciai rinforzati per la sicurezza passiva (la nuova Vitara ha conquistato le 5 stelle da EuroNcap). Il risultato? Una maneggevolezza di prim’ordine, una ripresa brillante e un handling lodevole in curva.
Il motore 1.6 DDiS da 120 CV e 320 Nm è sempre pronto, ha un bel tiro in basso e una bella progressione. Con l’aiuto del veloce automatico a doppia frizione, poi, basta premere il pedale del gas per riprendere velocità in qualunque occasione: nei sorpassi non manca mai lo spunto, e nella modalità sequenziale con paddle al volante il divertimento è assicurato. Unico appunto, un po’ di rumorosità agli alti regimi. E a volte càpita che il cambio aspetti un po’ troppo prima di passare al rapporto successivo: si sente la mancanza di una modalità Eco.
Anche se, in realtà, i consumi non sono mai alti. Anzi, impressiona quanto sia facile sfiorare i 20 km/l con una SUV 4WD e con cambio automatico senza fare troppa attenzione allo stile di guida. Merito della leggerezza della vettura, ma anche dell’efficienza del motore e del cambio. Sta di fatto che il consumo è paragonabile a quello di un’utilitaria.
Quattro le modalità di guida del sistema 4WD All Grip: Auto, Sport, Snow e Lock. Nella modalità Auto, impostata di default, la trazione resta alle ruote anteriori nelle normali condizioni di guida in modo da rendere gli spostamenti più efficienti, ma all’occorrenza (quando viene a mancare l’aderenza) trasferisce la coppia motrice anche alle ruote posteriori. Nella modalità Sport, il motore ha una risposta più pronta. In quella Snow la trazione è ottimale nelle condizioni di strada innevata, mentre la modalità Lock dà un aiuto in più nelle condizioni difficili erogando più coppia sulle ruote posteriori alle velocità inferiori ai 60 km/h.
QUANTO COSTA
Con i suoi 29.100 euro di listino, la Suzuki Vitara 1.6 DDiS 4WD DCT V-Top è la più costosa della gamma. Un prezzo giusto considerati i contenuti e la dotazione di serie dell’allestimento V-Top, che prevede il climatizzatore automatico, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, lo schermo touch da 7 pollici con navigatore GPS e telecamera posteriore, la chiave elettronica, i sedili anteriori riscaldabili, il cruise control adattivo, il sistema di frenata automatica in città (Radar Brake System) e i cerchi in lega da 17 pollici.
A onor del vero anche gli allestimenti d’ingresso offrono una dotazione di serie soddisfacente, e se vi basta la trazione 2WD e non volete a tutti i costi il cambio automatico vi potete portare a casa la Vitara 1.6 DDiS 120 CV con un prezzo di 22.700 euro.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Tra le concorrenti della Suzuki Vitara ci sono la Fiat 500X e la Jeep Renegade, entrambe nate sulla stessa base, disponibili con trazione 4x4 e cambio automatico a 9 marce. Anche l’originale Nissan Juke può essere considerata un’alternativa alla Vitara, però ha dimensioni inferiori e l’abitacolo è meno capiente. Inoltre la trazione 4WD è disponibile solo nella versione a benzina da 190 CV, mentre l’1.5 dCi da 110 CV c’è solo a trazione anteriore. Più piccole la Renault Captur e la Peugeot 2008, entrambe disponibili solo 2WD.
A CHI SI RIVOLGE
A chi cerca una SUV dalle dimensioni compatte ma capiente, con la trazione integrale e il cambio automatico. Le finiture non sono il suo forte, ma recupera alla grande con una guidabilità al top della categoria e con consumi davvero bassi.
Non nasce per l’off-road, come quasi tutte le SUV compatte (nel segmento la Jeep Renegade Trailwahk è senz’altro la più adatta) ma il sistema 4WD All Grip con le diverse modalità di guida ne esalta le capacità sui fondi viscidi, così come riesce a esaltarne le doti su strada nella modalità Sport. Molto buono anche lo spazio nell’abitacolo e quello del bagagliaio.
PUNTI DI FORZA
- Le buone prestazioni, in questo caso, vanno di pari passo con consumi molto bassi
- La dinamica e il cambio a doppia frizione ne fanno una delle SUV compatte più divertenti alla guida
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Interni con un tocco di colore, ma con plastiche rigide e qualche dettaglio un po’ cheap
- Agli alti regimi il motorel alza un po’ la voce
Autore: Michele Neri