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Alfa Romeo Milano diventa Junior: perché?

17-Apr-2024  
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“L’Alfa Romeo Milano cambia nome, si chiamerà Junior”: questa la dichiarazione di Jean-Philippe Imparato, Ceo di Alfa Romeo. Una cambio in corsa a dir poco clamoroso, dovuto alle polemiche riguardanti proprio il nome “Milano”, ritenuto fuorviante e addirittura “illagale” dal Governo. “Siamo sicuri che questo potrà calmare gli animi di tutti e riteniamo che il nome Milano non sia fuorviante né, tantomeno, fuorilegge” - continua il CEO - “Le polemiche ci fanno perdere vendite, noi andiamo avanti e non siamo interessati a tutto questo”.

Le polemiche hanno colto di sorpresa tutti, dato che il nome era già stato deciso e approvato, ma secondo le dichiarazioni, Alfa Romeo non procederà per vie legali contro il Governo (con accuse di  danno di immagine).

Un episodio davvero eclatante, destinato a segnare la storia del marchio. Jean Philippe sottolinea che la scelta di cambiare il nome in Junior non era obbligata, ma data l’imminente uscita dell’auto probabilmente era meglio cambiare nome piuttosto che innescare una lunga causa (o semplicemente una discussione) con il governo, rischiando di fare un danno ancora più grande al brand e soprattutto rendere ancora più inefficace il lancio della vettura.
“La scelta del nuovo nome Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica” continua Imparato.

Le parole del ministro

È stato il ministro delle Imprese Adolfo Urso a esporsi sull’argomento “Milano”, e l’11 aprile aveva dichiarato: “Un’auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia. Questo lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l’Italian Sounding, una legge che prevede che non bisogna dare indicazioni che inducano in errore il consumatore”. E aggiunge: “Sarebbero indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche. Quindi un’auto chiamata Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un’indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana»,

Autore: Redazione