La Renault Captur è una delle piccole SUV con più motorizzazioni in gamma: oltre alla versione a benzina è disponibile a GPL e in ben tre varianti ibride, la mild, la full, e la plug-in con batteria ricaricabile alla spina. Manca solo il diesel, ormai sempre meno presente sulle auto compatte.
COME SI PRESENTA
È una delle B-SUV più vendute nel mercato italiano: la Renault Captur piace. È spaziosa in rapporto alle dimensioni esterne (4,23 metri di lunghezza), ha un design piacevole, interni tecnologici e discretamente rifiniti, e il divano posteriore scorrevole. Il salto in avanti rispetto alla generazione passata è enorme.
Sulla ibrida il bagagliaio è stato sacrificato per alloggiare la batteria, e la sua capienza di 305 litri è sottotono. Spostando in avanti la panca posteriore, però, si ottiene un buon risultato.
Abbiamo già provato la versione ibrida plug-in, ora tocca alla Captur E-Tech, la full hybrid. Le differenze? La batteria è ben più piccola, dunque più leggera, e non si ricarica alla spina. E poi, ultimo ma non meno importante, il prezzo di listino più basso di circa 6.000 euro.
Il sistema ibrido della Captur E-Tech è formato da un motore termico 1.6 4 cilindri aspirato da 92 Cv e due motori elettrici, uno da 50 Cv e un altro da 20 Cv (che funge motorino d’avviamento e alternatore) per un totale - con i motori che lavorano insieme - di 143 Cv e 340 Nm. La vettura parte sempre in elettrico, e il termico può alimentare la batteria oppure fornire direttamente trazione alle ruote.
COME VA
Come la ibrida plug-in, la Captur E-Tech parte sempre in elettrico, anche con la batteria scarica: in tal caso ci pensa il 4 cilindri ad alimentarla. Questo perché la vettura non ha la frizione. Il suo cambio automatico deriva dalla tecnologia della Formula1, ha innesti frontali, ed è gestito dal piccolo motore elettrico (ISG) che ha il compito di portare il motore termico ai giri giusti per l’innesto della marcia. Questa trasmissione prevede 4 rapporti per il termico e 2 per l’elettrico.
Le partenze da fermi sono vivaci, proprio come ci si aspetta da un’ibrida full, mentre il cambio ha una risposta non sempre rapida, e di conseguenza una ripresa indecisa. Finché si sfrutta il 60% della sua potenza, la Caputr E-Tech è piacevolmente fluida confortevole e silenziosa. Non si avverte il famigerato effetto scooter delle ibride Toyota ogni volta che accelera, e questo è senza dubbio un gran vantaggio.
La batteria da 1,2 kWh non consente di fare molta strada a zero emissioni, giusto qualche chilometro in coda, ma ha il vantaggio di ricaricarsi velocemente nelle fasi di decelerazione e in movimento. Anche in statale o in autostrada, a velocità costante, il motore elettrico dà il suo contributo, e i consumi restano sempre bassi. La plug-in con batteria da 9,6 kWh, invece, consente di percorrere decine di chilometri, ovviamente dopo aver collegato l’auto a una presa di corrente domestica oppure rapida.
La E-Tech si dimostra però più leggera e quindi più agile nonostante il ponte torcente posteriore (solo la plug-in monta il multilink per “compensare” i 150 kg in più di peso). I consumi sono i suo punto di forza: senza dover trafficare con cavi e senza doversi preoccupare di tenere a bada la carica della batteria, è capace di percorrere tra i 16 e i 18 km/l nell’uso reale tra città e autostrada, con punte di 24 km/l sulle strade extraurbane. Davvero poco, anche confrontandola con le dirette rivali.
QUANTO COSTA
Dai 26 ai 29 mila euro in base all’allestimento, esclusi eventuali incentivi statali e sconti della rete vendita. Le scelte più interessanti per il rapporto prezzo e dotazione sono la Intens e la Business, in listino a rispettivamente 27.550 e 27.900 euro.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Le full-hybrid della stessa categoria sono la Hyundai Kona Hybrid, la Honda HR-V, la Kia Niro Hybrid, e la più piccola e lenta Toyota Yaris Cross.
A CHI SI RIVOLGE
La full-hybrid consuma poco ovunque, dunque si rivela la scelta giusta non soltanto per l’uso cittadino ed extraurbano, ma anche per quello autostradale, non potendo più contare sulla versione 1.5 dCi turbodiesel.
PUNTI DI FORZA
- Consumi bassi
- Interni accoglienti e spaziosi
PUNDI DI DEBOLEZZA
- Risposta lenta e non omogenea nelle fasi di forte accelerazione
- Bagagliaio ridotto per la presenza della batteria