La CX-60 è la nuova, raffinata SUV di medie dimensioni di Mazda. Un costruttore che si distingue per le soluzioni ricercate che sulla CX-60 non mancano, dal motore longitudinale alle sospensioni anteriori a quadrilatero alto, per continuare con la trazione posteriore dedicata alla versione diesel da 200 Cv.
INDICE |
Cilindrate big, consumi small |
Qualità premium |
Prestazioni, consumi, autonomia in EV |
Verdetto |
I prezzi di listino |
Quando è arrivata la moda del downsizing esasperato, Mazda ci ha dimostrato che per consumare poco ridurre la cubatura non era l’unica strada. Per le loro SUV di medie e grandi dimensioni molti costruttori sono passati ai propulsori a 4 cilindri, spesso abbinati all’elettrificazione. Basti pensare alla Volvo XC90, l’ammiraglia a ruote alte svedese che sfiora i 5 metri di lunghezza: viene proposta esclusivamente con motori da 2,0 litri.
In controtendenza, per la CX-60 Mazda ha progettato un 6 cilindri in linea da 2,5 litri ibrido plug-in e un 6 cilindri in linea diesel da ben 3,3 litri con sistema a 48 Volt, in entrambi i casi disposti longitudinalmente.
Una cilindrata che potrebbe spaventare i potenziali clienti, ma basta guardare la scheda tecnica per rilevare consumi inferiori a quelli della più piccola (e frutto di un progetto meno recente) CX-5: nel ciclo WLTP la CX-60 3.3 e-Skyactiv MEHV (così si chiama la diesel mild-hybrid) percorre 20 km/l nella versione da 200 Cv e 18,9 km/l in quella da 249 Cv 4WD.
L’ultimo corso stilistico di Mazda ha puntato moltissimo sul design e sulla cura dei dettagli, e con la Mazda CX-60 il salto di qualità è ancora più evidente. Per questo primo contatto abbiamo provato una vettura con l’allestimento top di gamma Takumi, e la scelta dei materiali è sorprendente, tra legno e tessuti con impuntura a vista.
Lo schermo da 12,3 pollici del sistema multimediale non è touch mentre la vettura è in movimento - scelta che privilegia la sicurezza - e per la prima volta supporta Andorid Auto e Apple CarPlay senza dover collegare il dispositivo con il cavo.
La chicca, che in pochissime hanno, è contenuta in un pacchetto specifico (Comfort Pack, offerto a 1.750 euro) che comprende il sistema di regolazione di guida automatica:
basta inserire la propria altezza e il sistema, rilevando anche il volto del guidatore, regola in automatico il sedile e il volante per trovare la posizione ideale.
Con 327 Cv e 500 Nm sotto il cofano, la Mazda CX-60 2.5 L e-Skyactiv PHEV scatta come un felino a dispetto dei 1.980 kg di peso: per lo 0-100 bastano 5,8 secondi. E nella modalità di guida “Sport” la risposta all’acceleratore è poderosa e immediata. Nella modalità “Auto”, invece, il sistema privilegia l’efficienza, e di conseguenza la risposta del motore è più blanda.
Nel ciclo WLTP la batteria da 17,8 kWh dovrebbe garantire 63 km di autonomia in modalità EV. Appena presa l’auto il computer di bordo segnava 78 km, e nell’uso extraurbano a basse velocità - esattamente quello dei nostri oltre 100 km intorno alla città tedesca di Düsseldorf - si è dimostrato un valore raggiungibile.
Per quanto le strade ci hanno permesso di testare, la sospensione a quadrilatero all’anteriore restituisce una bella sensazione di precisione ma la stazza della vettura (la batteria incide notevolmente) si sente in termini di agilità. Avremo modo di fare un test in futuro sulle nostro strade, certamente meno perfette in termini di qualità dell’asfalto, per metterne alla prova le doti dinamiche.
Con le sue fiancate pulite e il cofano allungato, la Mazda CX-60 si rivela una Sport Utility dal taglio sportivo. Ha personalità e allo stesso tempo sfoggia uno stile elegante. Il prezzo, poi, è un punto di forza: rispetto alle concorrenti premium costa meno e ha una dotazione di serie più ricca.
La CX-60 2.5 L e-Skyactiv PHEV ha un prezzo di listino simile a quello della CX-60 3.3L diesel mild-hybrid.
A ben guardare, la top di gamma a gasolio da 249 Cv con trazione 4WD e allestimento Takumi costa più della ibrida, sempre Takumi, da 327 Cv. Quello che cambia è il target: la prima è quella giusta per chi percorre lunghe distanze, la seconda per chi riesce a sfruttare la carica della batteria nei percorsi quotidiani.
La CX-60 con batteria ricaricabile alla spina ha prestazioni notevoli e, con la batteria carica, consumi irrisori. Detto questo sono curioso di provare la CX-60 diesel, che con una massa inferiore e la schiena di un 3,3 litri 6 cilindri in linea si prospetta a dir poco interessante.
La Mazda CX-60 2.5 L e-Skyactiv PHEV ha un range di prezzi che va da 52 mila euro nell’allestimento Prime Line e sfiora i 58 mila in quello Takumi.
La diesel da 200 Cv e trazione posteriore parte da poco meno di 50 mila euro e supera i 61 mila euro nella versione 4WD da 249 Cv Takumi.