La prima auto elettrica di Mazda è una SUV compatta, si chiama MX-30, e presenta delle soluzioni inconsuete, come le porte posteriori ad apertura controvento. La batteria di piccole dimensioni non assicura grandi autonomie, ma secondo la Casa è della taglia giusta per fare in modo che la vettura sia davvero sostenibile.
COME SI PRESENTA
La sigla MX, per gli appassionati del marchio di Hiroshima, parla chiaro: è sempre stata assegnata ai modelli sperimentali, non convenzionali. Come la celebre sportiva economica del 1989, l’MX-5, e come la prima auto elettrica firmata Mazda.
Un’elettrica non convenzionale: Mazda è sempre andata controcorrente per trovare soluzioni intelligenti all’insegna dell’efficienza, e ne sono un esempio i suoi motori a benzina con rapporto di compressione molto alto, e i suoi diesel, al contrario, con rapporto di compressione basso.
Anche l’approccio all’elettrico è diverso da quello degli altri costruttori. La corsa all’autonomia sempre più estesa richiede batterie di grossa taglia che però, secondo i calcoli di Mazda, comporterebbero nell’intero ciclo di vita emissioni di CO2 superiori a quelle di un’auto diesel.
Quella della Mazda MX-30 ha una capacità di 35,5 kW, dunque l’autonomia nel ciclo WLTP si ferma a 200 km. Che bastano (e avanzano) per la maggior parte delle esigenze quotidiane, ma rendono più complesso programmare una gita fuoriporta o un lungo viaggio. In futuro, però, arriverà un piccolo motore a benzina Wankel (quello di RX-7 e RX-8 ma in chiave efficiente, per intenderci) in veste di generatore per alimentare la batteria.
Le piccole portiere posteriori con apertura controvento le abbiamo già viste sulla sportiva RX-8. Consentono di eliminare il montante centrale, e offrono un accesso discretamente comodo ai sedili posteriori. Il limite, semmai, è che prima si devono aprire le porte davanti.
Gli interni sono minimali e contraddistinti da tessuti di qualità e inserti in sughero. Sanno di futuro, ma senza eccessi: la strumentazione, ad esempio, è in parte digitale e in parte analogica, e non mancano dei classici pulsanti posti a fianco dello schermo touch per passare da una funzione all’altra. Il bagagliaio da 341 litri è piccolo in rapporto ai 4,4 metri della MX-30.
COME VA
La guida di un’auto elettrica è, sotto molti punti di vista, veramente semplice, basta mettere la leva di “Drive” e accelerare. Molto spesso si resta colpiti dalla quantità esorbitante di coppia disponibile fin dal primo istante. Sulla MX-30, invece, l’erogazione è stata spalmata per essere dolce, come sulle elettriche più nuove.
Se serve scattare, però, scatta, e la ripresa, specie alle basse velocità, è notevole, in virtù delle caratteristiche del motore elettrico.
Quello della MX-30 eroga 145 Cv di potenza e 271 Nm di coppia, la trazione è anteriore, la velocità massima è limitata a 140 km/h per evitare di bruciarsi la carica della batteria troppo velocemente, e il classico 0-100 richiede 9,7 secondi.
A proposito di autonomia, è proprio alle alte velocità che le elettriche soffrono di più, mentre in città, dove i frequenti rallentamenti si traducono in energia preziosa per la batteria, danno il meglio, superando la percorrenza ottenuta nel ciclo misto WLTP. In ogni caso nell’uso misto i 200 km sono raggiungibili se si adotta uno stile di guida attento a non sprecare energia con frenate brusche.
POSSIBILI ALTERNATIVE
Le concorrenti della Mazda MX-30 sono la Kia Niro, la Hyundai Kona Electric, la Citroën e-C4, la DS 3 Crossback E-Tense, la Peugeot e-2008, e la Opel Mokka-e. Vicina per dimensioni ma ben più potente e costosa la Volvo XC40 Recharge Pure Electric.
A CHI SI RIVOLGE
A chi cerca un’auto elettrica di medie dimensioni la cui priorità non sia l’autonomia. Da questo punto di vista molte concorrenti fanno meglio, mentre lo stile, l’originalità, l’efficienza e il comfort della Mazda MX-30 sono di prim’ordine.
QUANTO COSTA
Si parte da 34.900 euro per la Launch Edition e si raggiungono i 39.350 euro per la Exclusive. Nel mezzo ci sono la Executive allo stesso prezzo della Launch Edition e la Exceed a 37.600 euro. Trattandosi di una elettrica gli incentivi statali sono al massimo, non si paga la tassa di possesso, e si possono godere dei vantaggi legati alla circolazione in molti comuni.
PUNTI DI FORZA
- Gli interni sono piacevoli alla vista e ben rifiniti
- Il comfort è elevato
- La dotazione di serie è completa
PUNTI DI DEBOLEZZA
- L’autonomia è inferiore a quella delle concorrenti
- Le porte dietro controvento sono poco pratiche
- Il bagagliaio è poco capiente